”Il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, mi ha comunicato di aver annullato l’incontro previsto per domani con il Direttore generale del Moscati e una delegazione di consiglieri regionali finalizzato ad affrontare la condizione di emergenza nella quale si trova il nosocomio irpino. Incredibile ma vero, il Ministro ha motivato tale cancellazione per ragioni di ordine politico, sostenendo che avrei dovuto seguire ‘regole non scritte’, coinvolgendo non meglio precisati ‘parlamentari di riferimento’. Alla luce di questo comportamento, emerge che, secondo il Ministro della salute dei cittadini è subordinata a piccole e meschine beghe di partito”.

Lo afferma il presidente della Commissione politiche sociali, Antonia Ruggiero. ”In un passaggio successivo – prosegue Ruggiero -, il Ministro ha indicato il deputato Raffaele Calabrò, capogruppo nella Commissione sanità della Camera e delegato del Presidente Caldoro nella conferenza stato regione per la stessa materia, quale referente a cui rapportarci per la problematica in questione. Lo stesso Calabrò, pochi minuti dopo, evidentemente sollecitato dalla stessa Lorenzin, mi ha contattata per chiedere cosa fosse successo e, al tempo stesso, dichiararsi estraneo a tale vicenda.” ”Poco dopo – aggiunge – ho ricevuto una telefonata dal Capogruppo Pdl al consiglio comunale di Napoli, Marco Mansueto, che ancora intermediando per il Ministro, mi suggeriva di non proseguire in un’eventuale azione di denuncia di quanto accaduto per non assumere un’eventuale posizione di parte nelle vicende interne al Pdl.” ”E’ evidente – prosegue il consigliere regionale – che siamo dinanzi ad un atteggiamento dal quale traspare una sconcertante mancanza di sensibilità di chi dovrebbe, invece, essere il primo tutore di chi è in difficoltà; un atteggiamento di inaccettabile indifferenza innanzitutto per i pazienti del Moscati, costretti a lunghe liste d’attesa e molto spesso a non poter ricevere le cure richieste, e poi per i dipendenti del nosocomio, vessati da turni massacranti e da straordinari dalla durata sempre più indefinita.” ”Probabilmente – conclude – le divisioni all’interno del Pdl hanno indotto il Ministro a privilegiare la ragion politica alle esigenze dei cittadini, mortificando l’azione di chi, espressione del territorio, si adopera per risolvere i problemi che attanagliano una provincia vessata dal piano di rientro della spesa sanitaria.”

 

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