AVELLINO – Riceviamo e pubblichiamo. “L’Irpinia, una terra ricca di risorse naturali e abitata da animali rari come l’aquila reale, il lupo, la lontra e la cicogna nera., è minacciata da possibili esplorazioni petrolifere che mettono a rischio un ecosistema delicato e di primaria importanza per gli equilibri idrici e sismici del meridione.

E’ incredibile, in una zona a forte rischio sismico trivellare per trovare il petrolio, anticipando terremoti. Ci sono diversi permessi di ricerca, uno a Nusco e cioè la zona del cratere del terremoto del 1980 . E altri sempre in provincia di Avellino, di Salerno e di Benevento. 
Le trivellazioni sconvolgerebbero il bacino idrico più importante del Mezzogiorno che è quello dei Monti Picentini , della valle dell’Ofanto del Calore e dell’Ufita.
Si parla d’indennizzi, ma questi indenizzi non servirebbero a niente di fronte agli enormi danni già elencati cui si aggiungerebbero i danni all’agricoltura e al mercato immobiliare. Abbiamo visto che cosa succede in Basilicata dove si estrae il petrolio. In Basilicata a guadagnare sono altri e non di certo i lucani.
Invece di investire nelle energie rinnovabili, nel solare, che come dice Rubia, è il nostro futuro, si continua con le trivellazioni per favorire le grandi compagnie e discapito del bene pubblico. Ci sarebbe davvero bisogno di un rinnovamento della politica. Ci sarebbe bisogno di politici che mettano al primo posto i Beni Comuni anziché Politici che concedono permessi a queste grandi società minerarie mettendo al primo posto il bene di quest’ultime. Esprimo tutta la mia solidarietà ai comitati no petrolio”.

 

Giuseppina Buscaino (Assemblea regionale SEL)

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