Allora, se l’obiettivo di qualcuno della maggioranza è far fuori Adele Ferrante perché ha l’inguaribile difetto di non essere un’imbrogliona e di non fare “zuppe e zuppette” lo dica chiaramente. Il problema verrebbe risolto in due minuti dalla consigliera comunale con un “arrivederci e grazie”. A differenza di quel qualcuno che insiste in modo maniacale nel chiedere la sua testa, la Ferrara non è adusa a sedersi a tavole imbandite per gabbare i cittadini facendo pagare alla gente conti politico-amministrativi salatissimi. Si è candidata per fare l’interesse degli aversani. Un concetto incomprensibile per quel qualcuno che invece ha solo sete di soldi e di potere. È un atto ignobile accusare la presidente della commissione Bilancio di aver gravato sulle casse comunali di mille euro (cosa totalmente falsa perché l’avvocato di parte non ha chiesto spese aggiuntive) per non aver istruito l’iter di un debito fuori bilancio, nello specifico quello di 200mila euro che Aversa deve versare a Cesa in seguito a una sentenza passata in giudicato. È un metodo nazista colpire con “fuoco amico”, alimentato da infamanti bugie, una consigliera comunale di maggioranza che non è abituata a confezionare “babà con la crema” da servire agli amici e agli amici degli amici. Sul debito di 200mila euro Ferrara, con il pieno accordo di tutti i membri della commissione Bilancio, ha chiesto con ben due note inviate agli uffici competenti l’elenco di tutte le sentenze che hanno visto soccombente il comune di Aversa perché per legge e per trasparenza l’ente deve procedere seguendo la cronologia e non corsie preferenziali. L’organo consiliare ha operato nel totale rispetto delle norme. Per quel qualcuno della maggioranza risulterà strano, ma per fortuna esistono ancora le persone oneste. I debiti fuori bilancio scaturiti da pronunciamenti definitivi dei giudici vanno pagati in base a quando vengono depositate le sentenze. La sentenza che riguarda Cesa è datata 2024, possibile mai che non ci siano decisioni precedenti? Se sì, perché non sono approdate in commissione Bilancio?

C’è di più. La Ferrara ha avuto una fattiva e costante interlocuzione con Giovanni Innocenti. Il presidente del consiglio ha ritenuto legittima la richiesta dell’elenco delle sentenze per seguire l’ordine temporale. Innocenti può attestarlo in ogni sede. Ma sarebbe superfluo perché già le carte parlano chiaro. Ci sono Pec agli uffici, c’è Raffaele Oliva, componente della commissione, che ha chiesto di portare la questione all’attenzione dei capigruppo. E poi c’è una riflessione che smonta il becero tentativo di quel qualcuno della maggioranza di infangare la Ferrara. Secondo l’avvelenatore dei pozzi il presunto ritardo sulla pratica Cesa avrebbe implicato un aggravio di spese a carico del comune di Aversa. Bene. A maggior ragione è necessario esaminare l’elenco delle sentenze perché qualora ce ne fossero altre più datate nel tempo e non prese in considerazione l’ente locale sarebbe esposto a pagare molto di più per gli ingiustificati ritardi. Anche un bambino in fasce capirebbe che l’iniziativa della commissione Bilancio è finalizzata proprio a non gravare ulteriormente sulle casse comunali, oltre che a garantire la massima trasparenza degli atti. Lo ha sicuramente compreso Franco Matacena. Spetta a lui stoppare lo stillicidio contro Adele Ferrara. Se poi anche il primo cittadino ha intenzione di ghigliottinare la consigliera per dare più peso nella sua coalizione ai produttori industriali di sudicerie amministrative lo faccia pure. Ma diventerebbe complice. Il sindaco ha la possibilità di optare da che parte stare. Se sceglie quella sbagliata ne darà conto ai cittadini. Che, ahilui, sanno distinguere al volo tra il bene e il male.

Mario De Michele

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