Nemmeno il tempo di andare a regime che già stanno diventando la croce degli automobilisti. Si tratta dei parcheggi a pagamento entrati in vigore ad Aversa il 2 agosto e affidati dal Comune alla Publiparking. Nel giro di pochi giorni sono emerse una serie di criticità, a partire dalla bassa percentuale destinata agli abbonamenti: soltanto il 10% su un totale di ben 3.300 stalli previsti. E proprio il numero degli stalli rappresenta un altro pomo della discordia. Per alcuni sono troppi e distribuiti male. Addirittura in alcuni casi le strisce blu, come fa notare il consigliere Luigi Dello Vicario, sono state collate anche davanti ai sagrati delle chiese. Insomma Aversa è destinata a diventare la città dei Puffi con le strade prevalentemente colorate di blu (i lavori di tinteggiatura sono in corso in questi giorni).
Un altro terreno di scontro con i cittadini riguarda la fascia oraria. La sosta a pagamento inizia alle 8.00 e termina alle 20.30, escluse le domeniche. In tanti hanno chiesto giustamente di prevedere una zona franca dalle 13.00 alle 16.00 come avviene in quasi tutte le grandi città. Ma il nodo gordiano da sciogliere è quello degli abbonamenti. Il 10% degli stalli non soddisfa affatto le richieste dei cittadini, in particolare dei commercianti costretti a pagare cifre esorbitanti per ogni giornata di lavoro. Per ovviare a questo problema il vicesindaco Marco Villano ha in mente di proporre alla Publiparking di aumentare la percentuale dei blocchetti prevedendo il pagamento della sosta anche nelle giornate di domenica. Una soluzione che da un lato fa risparmiare gli esercenti e dall’altro ricade sulla collettività. Non proprio il massimo. Se il buon giorno si vede dal mattino i parcheggi a pagamento sono destinati a creare molti disagi. E vista l’incapacità amministrativa del Grande Puffo Alfonso Golia sono in pochi a sperare che alla fine si troverà una soluzione adeguata che vada incontro alle istanze di commercianti e popolazione. Vivere nella città dei Puffi, tra strisce blu e traffico, non sarà per nulla facile.
Mario De Michele