Questa è davvero bella. Olga Diana perde un finanziamento statale di 80mila euro e per schivare le critiche scarica la colpa sul segretario generale Emanuela De Chiara. Sul suo profilo Fb l’assessore all’Ambiente e alla Mobilità e Smart City si è giustificata così: “Le ripetute modifiche richieste alla delibera da parte della segretaria comunale hanno dato vita a un continuo rimbalzare della documentazione, rendendo impossibile il deposito del progetto elaborato dall’assessorato da me rappresentato nei termini previsti”. E ha aggiunto: “Avevamo dato incarico a professionisti del settore per l’elaborazione del progetto da presentare. E prima di Natale era già nelle nostre mani”. A parte la faccia tosta di addossare l’evidente inadeguatezza della politica alla dottoressa De Chiara, unico punto di riferimento saldo del comune di Aversa, l’esponente della giunta Matacena fa un autogol alla Fantozzi. Per ottenere i fondi del progetto “Bici in Comune”, promosso dal ministero per lo Sport e i Giovani, l’assessore al ramo aveva tempo dal 7 novembre 2024 al 13 gennaio di quest’anno. Circa 70 giorni durante i quali l’ente locale avrebbe potuto-dovuto presentare la propria candidatura attraverso la piattaforma raggiungibile all’indirizzo https://bandi.sportesalute.eu/. È mai possibile che con quasi due mesi e mezzo a disposizione il progetto non sia stato depositato per “un continuo rimbalzare della documentazione”? Suvvia. La verità è un’altra: la giunta si è ridotta all’ultimo momento per la mancanza di programmazione da parte dell’assessorato all’Ambiente e alla Mobilità e Smart City. Non a caso tutte le città italiane hanno inviato la richiesta al ministero ben prima di Natale.
Invece di cimentarsi in uscite social improbabili, per non dire ridicole, Diana dovrebbe spiegare nell’ordine: quando e a chi è stato conferito, come lei stessa afferma, l’incarico a professionisti del settore per la stesura del progetto, quando sarebbe stato consegnato il progetto all’assessorato al ramo e quando l’elaborato completo è arrivato al vaglio della giunta. Non solo. Sarebbe interessante sapere anche quanto tempo hanno avuto a disposizione gli uffici per preparare l’iter tecnico-burocratico. C’è di più. Se il segretario generale, garanzia di legalità e trasparenza, ha avanzato ripetute modifiche alla delibera ci sarà un perché? Dal suo avvento, la dottoressa De Chiara ha impresso un repentino cambio di registro: basta con provvedimenti adottati alla carlona, stop a misure borderline. Menomale. Con l’attuale segretario generale, ad esempio, non sarebbe mai passata la delibera, illegittima e da revocare in autotutela, per la realizzazione di quattro campi da padel a ridosso del cimitero. Disco rosso al familismo e al clientelismo, insomma. Ed è per questo che Emanuela De Chiara va difesa. E tutelata. Giammai attaccata, peraltro strumentalmente, meno che mai da un assessore. La sua nomina è l’unica scelta saggia e pienamente condivisibile di Matacena. Se poi qualcuno sogna il ritorno ai tempi delle vacche grasse basta dirlo. Ma il sindaco dovrà trovarsi un altro segretario generale, uno di quelli “organici” alla politica. La dottoressa De Chiara non esiterà un secondo a fare le valigie. La sua stella cometa è il rispetto della legge. Non smarrirà mai il cammino. Gli aspiranti assaltatori delle diligenza si mettano l’anima in pace. Ah, dimenticavamo: sarebbe il caso che il sindaco dicesse la sua su questa vicenda. Non è una cosa da liquidare con un sorrisino.
Mario De Michele
IL POST DI OLGA DIANA
IL PROGETTO RIMASTO SULLA CARTA