Sul Documento unico di programmazione e sull’adozione del nuovo Piano traffico non dovrebbero esserci scivoloni in maggioranza nell’assise convocata per domani (25 marzo) dal presidente Giovanni Innocenti. Il condizionale è d’obbligo perché con la coalizione civica tutto è possibile. L’esito di ogni seduta consiliare è sempre quotato 1X2. Stavolta però tutto dovrebbe filare liscio. Il vero banco di prova per saggiare la compattezza della squadra di governo è il civico consesso del 31 marzo con all’odg l’approvazione del bilancio di previsione 2025-2027. I prodromi non sono incoraggianti. Da un lato c’è la volontà unanime dei gruppi politico-istituzionali di votare a favore di due maxi-emendamenti condivisi con il sindaco Franco Matacena e con l’assessore al ramo Maria D’Amore. Il primo, curato dal leader di Noi Aversani Federica Turco, serve a gettare le basi per la candidatura di Aversa a Capitale della Cultura, il secondo predisposto Da Raffaele De Gaetano (Il Centro) riguarda il progetto “Agro Festival”, finanziato dalla Regione Campania per promuovere iniziative socio-culturali. Dall’altro lato spiccano invece gli emendamenti “solitari” presentati da Adele Ferrara e Ivan Giglio. La consigliera indipendente ne ha addirittura sottoscritto un terzo di concerto con l’opposizione. Mentre l’esponente di Noi Aversani ne ha depositati due a sua firma: uno sulle manifestazioni sportive, l’altro sui laboratori di comunità.
Memore del caos scoppiato in assemblea lo scorso 30 dicembre in seguito al famoso “documento dei nove”, con la maggioranza in preda a una vera e propria crisi di nervi, Matacena sarebbe orientato ad adottare una posizione dura rispetto alle fughe in avanti di Ferrara e Giglio. La linea della fermezza, sposata da tutti i gruppi, incluso Noi Aversani, è stata già manifestata agli interessati dal sindaco in una delle riunioni preconsiliari: “Gli emendamenti presentati senza la condivisione della maggioranza non saranno votati, dunque non passeranno in assise”. Da qui l’implicita richiesta a Ferrara e Giglio di ritirarli. Ad oggi i 5 emendamenti dei due “ribelli” sono ancora inseriti nella discussione assembleare. Cosa avverrà se Ferrara e Giglio non faranno dietrofront? Si apriranno due scenari. Opzione numero uno: se i due consiglieri nonostante la bocciatura dei loro emendamenti voteranno a favore del bilancio, la posizione di Matacena potrebbe ammorbidirsi ma soltanto dopo un serrato confronto interno. Ipotesi numero due: se dopo il “no” alle loro proposte di modifiche Ferrara e Giglio, per reazione o per non fare una figuraccia, non daranno l’ok allo strumento contabile saranno cacciati dalla maggioranza. Si procederà all’accompagnamento alla porta anche qualora i due consiglieri dovessero astenersi o assentarsi al momento del voto. In questo caso si tratterebbe di un epilogo scontato: chi non si assume la responsabilità di varare i conti pubblici si auto-colloca fuori dalla maggioranza. Soltanto qualora Ferrara e Giglio non dovessero comprendere la gravità del loro gesto politico, Matacena e company provvederebbero formalmente alla defenestrazione di entrambi.
Sullo sfondo però c’è un’altra disputa, più squisitamente politica. Siamo certi che il sindaco “perdonerà” Ferrara e Giglio che manifestamente hanno disatteso le sue direttive e quelle dei gruppi di maggioranza sul “niet” agli emendamenti in solitaria? E qui le dinamiche sono meno prevedibili. Molto dipenderà se e con quali motivazioni plausibili i due “dissidenti” si presenteranno al cospetto di Matacena col capo cosparso da ceneri. E non è nemmeno detto che di fronte al loro eventuale “mea culpa” il sindaco li riaccolga all’ovile. La fascia tricolore non ne può più di posizioni ondivaghe: “O si cammina tutti uniti nella stessa direzione oppure ognuno per la sua strada”, questo in sintesi il suo diktat. In verità stavolta non gli si può dare torto. Vedremo se alla fine della fiera mostrerà davvero gli attributi o se prevarrà il suo ecumenismo pacificatorio.
Se l’indipendente Adele Ferrara sembra fluttuare tra la caverna di Platone e l’iperuranio, in quanto continua a dimenarsi senza meta e scopo all’interno di un labirinto inestricabile, differente è la posizione di Ivan Giglio, che è stato eletto in un gruppo ormai storico e sempre sul pezzo come quello di Noi Aversani. In vista del consiglio sul bilancio ci sia consentito di dare un consiglio al consigliere Giglio, il gioco di parole è voluto: in prospettiva è meglio per lui fare un percorso con i sempre vincenti Turco e Sagliocco o ascoltare il canto delle sirene di vecchi dinosauri dell’era Mesozoica destinati inesorabilmente al canto del cigno? A lui la scelta.
Mario De Michele