BENEVENTO – Alla presenza del presidente della Giunta della Regione Campania, Stefano Caldoro, è stata inaugurata stamani presso il Museo di arte contemporanea “Arcos”, la mostra del progetto del Parco delle Quattro Acque, frutto della collaborazione tra Repower, Provincia di Benevento e architetto Italo Rota. Erano presenti il Prefetto Ennio Blasco, il presidente del Tribunale di Rocco Carbone, il senatore Pasquale Viespoli, il deputato Mario Pepe, il sindaco Fausto Pepe, il presidente della Provincia Aniello Cimitile, il vice presidente della Provincia Antonio Barbieri, gli assessori provinciali Carlo Falato, Carmine Valentino, Annachiara Palmieri, il responsabile dell’area Italia di Repower Fabio Bocchiola.

Il presidente della provincia di Benevento ha illustrato il significato della mostra che si inquadra nel contesto del grande progetto di valorizzazione dell’area dell’Alto Tammaro e del Fortore grazie allo sfruttamento eco-compatibile della risorse della diga di Campolattaro sul fiume Tammaro. Il progetto, finanziato interamente da Repower, per produrre energia elettrica dall’acqua del Tammaro, si arricchisce con il programma di un utilizzo rispettoso dell’ambiente e del rapporto Uomo-Natura della risorsa idrica, secondo lo slogan coniato dall’architetto Rota ha riassunto con lo slogan “Acqua amica, acqua riscoperta, acqua futuro, acqua spettacolo”. Il presidente Caldoro, nell’illustrare le iniziative per il riequilibrio del Bilancio regionale, in particolare per quanto concerne la spesa sanitaria, ha rivendicato alla sua Amministrazione il pieno rispetto della logica alla base della “spending review” del Governo Monti. Per quanto attiene il riordino delle Province, il Governatore ha auspicato che si possa discutere approfonditamente e pacatamente il tema del riordino innanzitutto delle funzioni delle Regioni, delle Province e dei Comuni. In relazione alla questione tanto dibattuta riguardante la Provincia di Benevento, che non ha, in termini di estensione territoriale e numero di abitanti i, requisiti richiesti dal Governo Monti, il Governatore ha quindi escluso che la Regione Campania possa decidere d’imperio ed autonomamente ed anzi ha affermato che egli si attende una indicazione propositiva da parte delle autonomie locali comunali convocate presso il Tavolo interistituzionale già attivato dall’assessore delegato Sommese. Il percorso della mostra inaugurata stamani, che resterà aperta fino al 4 novembre prossimo, propone suggestivi allestimenti con preziosi reperti archeologici attualmente esposti nel Museo del Sannio: dell’età neolitica, vasi di stampo ellenistico (area della Magna Grecia) e neo-egizi, che raccontano il culto della dea Iside nella Benevento imperiale romana. Saranno esposti i “focus” sui progetti, i diorami, realizzati da Hamsters Studio, che in scala più dettagliata, rappresentano gli interventi previsti nel Parco delle Quattro Acque: le Locande energetiche, le Terme, l’Acquario, l’Hotel e la rappresentazione dell’impianto idroelettrico di regolazione del Bacino di Campolattaro ed un video che comunica il suo funzionamento. La mostra ospiterà, inoltre, il famoso fossile di “Scipionyx samniticus”, denominato Ciro, il fossile di dinosauro ritrovato a Pietraroja, che risale a 113 milioni di anni fa ed altri fossili sempre riconducibili a Pietraroja, attualmente esposti presso il Museo delle Scienze Naturali dell’Università Federico II di Napoli. Il percorso della mostra si completa con videoproiezioni e pannelli esplicativi che comunicano in maniera semplice e chiara, ma allo stesso tempo emozionale, i temi e i modellini dei mezzi elettrici, la macchina e la moto come esempi di un futuro con il quale ormai già ci stiamo confrontando. Il presidente Cimitile ricorda che il progetto del Parco delle Quattro Acque è stato finanziato dalla Società REC – Repower nell’ambito della realizzazione dell’impianto idroelettrico di regolazione del Bacino di Campolattaro. Si tratta di uno strumento di ulteriore valorizzazione ambientale e turistica del territorio sannita, un luogo di profonda affinità con l’eccezionale patrimonio di acqua dolce presente nel Sannio. Il Parco è un luogo costruito per successive esperienze, che influenzano tutti i sensi, attraverso l’uso di architetture puntuali integrate nel paesaggio: l’eremo acquatico, un albergo per ritemprarsi lungo il cammino, le terme, la locanda, la fattoria, l’acquario. Al di sopra di tutti questi spazi, la diga di Campolattaro funziona come un grande “serbatoio” di energia, che poi rilascia nel territorio, permettendo la piena funzionalità di questo ambiente, mantenendo il suo delicato equilibrio ecologico. La realizzazione graduale del Parco delle Quattro Acque potrà avere anche una ricaduta positiva sull’occupazione, soprattutto giovanile, per le zone del Fortore e dell’Alto Tammaro, contribuendo allo sviluppo locale ed alla promozione di nuove forme di lavoro che creano proficue sinergie tra ambiente, innovazione e peculiarità territoriali.

 

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