SANT’AGATA DEI GOTI – Molto fruttuosa la prima riunione del  movimento dei Mille per l’Italia tenutasi venerdì scorso 30.11.2012 presso il circolo territoriale FLI di S. Agata dei  Goti.

Il tavolo di confronto ha visto partecipare esponenti del mondo delle professioni e dell’imprenditoria, rappresentanti de mondo universitario ed anche del Volontariato e dell’Associazionismo. A presiedere l’incontro è stata la promotrice provinciale Teresa Meccariello, già componente dell’esecutivo regionale MILLE PER L’ITALIA, la quale, ha anche preso parte alla convention di inaugurazione del movimento tenutasi  ad Arezzo , lo scorso 30 settembre.

L’incontro programmatico di presentazione del movimento, fortemente voluto dalla Meccariello, è stato esteso anche al coordinatore provinciale del FLI, Sandro Della Ratta il quale, nel portare i propri saluti e nell’ introdurre  i lavori, ha incoraggiato fortemente l’iniziativa del gruppo, dicendosi certo che, dal movimento, verranno idee e proposte in grado di dare un volto nuovo ai programmi politici che il partito lancerà sul territorio provinciale.

E’ seguita l’apertura della referente Teresa Meccariello che, dopo un dettagliato excursus sulla iniziativa politica dei MILLEX, ha aperto il dibattito.

La Meccariello si è detta certa che il movimento dei MILLE PER L’ITALIA segnerà il vero passaggio dalla vecchia alla nuova politica; e ciò nella misura in cui la società civile è l’altro e vero polmone della politica. “L’Italia vive un momento difficile della sua storia. Alla crisi economico-finanziaria, con crescenti ripercussioni sociali, che fa sentire i suoi effetti negativi in tutta Europa, in Italia si aggiunge il costo salato di un sistema istituzionale anchilosato, della crescente sfiducia dei cittadini verso i partiti politici, della scarsa competitività del sistema economico-produttivo, della mancata modernizzazione del Paese in molti settori strategici, di un enorme debito pubblico. Le cause della condizione in cui ci troviamo sono note e antiche e non ha senso per le forze partitiche del Paese  continuare a rinfacciarsi reciprocamente responsabilità, vere o presunte.

Il governo Monti al di là dell’impatto avuto col tessuto economico-sociale del paese, non va sicuramente bollato tout court. Al Governo Tecnico va, comunque riconosciuto  il merito di aver  aperto una stagione all’insegna della assunzione di responsabilità, del coraggio di varare riforme indispensabili anche se impopolari, del realismo e della concretezza contro ogni forma di populismo e di demagogia. Ma, come tutti i governi tecnici, ha comunque dei limiti che la politica ha il dovere di superare.

Abbiamo sì ritrovato la credibilità perduta a livello internazionale, ma, oggi, è compito dei cittadini elettori far sì che questa fase di indirizzo, nuova e positiva, non si chiuda con le aperture delle urne e né sia archiviata come una fastidiosa parentesi. Il dopo Monti dovrà guardare al merito e alle capacità, alla responsabilità e alla razionalizzazione di tutte le istanze sociali. La società civile, pertanto, non può non essere coinvolta direttamente in questo nuovo progetto di “ristrutturazione” della coscienza nazionale. Per riuscirvi, i cittadini  devono far sentire da subito la loro voce: devono affermare alto e forte che i partiti non vanno rottamati, vanno profondamente rinnovati nei programmi e nei comportamenti oltre che nelle liste elettorali. Corruzione e malaffare nella vita politica non sono incidenti inevitabili da contrastare solo quando scoppia lo scandalo; bensì patologie da prevenire con regole e comportamenti, all’insegna di trasparenza, meritocrazia, austerità, da rispettare ogni giorno.

Devono affermare alto e forte che governare non significa tirare a campare dopo aver vinto le elezioni e che fare opposizione non significa sabotare, perché una democrazia matura presuppone la capacità di individuare insieme ciò che è indispensabile per l’interesse nazionale e specie per le generazioni più giovani, creando così le condizioni politiche per una larga condivisione delle riforme che servono all’Italia.

Perché questa partecipazione attiva e responsabile, politica e non partitica, possa estendersi a vasti settori della società e rappresentare la vera novità della prossima campagna elettorale, coinvolgendo milioni di connazionali stanchi della fiera delle vanità e del libro dei sogni che ha caratterizzato il nostro sgangherato bipolarismo, i promotori della Assemblea dei Mille auspicano la nascita di una “Lista per l’Italia”, di una vasta aggregazione che, nell’adesione ai valori liberaldemocratici e ai principi del popolarismo europeo, si caratterizzi per un programma realistico e concreto di forte innovazione istituzionale ed economico-sociale.

Una Lista per l’Italia a cui anche nel Sannio i promotori  dell’Assemblea dei Mille si impegnano, fin d’ora, a partecipare, insieme alle tante donne e ai tanti uomini che hanno dimostrato, attraverso il oro vivere quotidiano, di essere buoni italiani che amano la Patria, hanno senso dello Stato e delle Istituzioni, concepiscono la politica come nobile espressione di valori e di buon governo al servizio del cittadino. Il nuovo movimento crede  fortemente nella capacità dell’Italia di rial­zarsi nei momenti difficili, nella straordi­naria intelligenza del popolo italiano di comprendere le evoluzioni della storia e le necessità del tempo presente. Vuole dare un senso ai sacrifici e alle attese di tanti: il tempo della retorica è fini­to. E non c’è più spazio per le promesse o per gli insulti. C’è bisogno di ritornare alle idee e al confron­to programmatico, alle cose da fare. Servono moderni patrioti che sciolgano i nodi strutturali del Paese, che si impegnino in prima persona per dare ai propri figli un futuro di libertà.

Quello appena prospettato, non è, certamente, un passaggio indolore ed è comprensibile che le reazioni al ricambio siano energiche in tutte le formazioni politiche.

Ma una Lista civica Nazionale è necessaria per evitare lo stratificarsi di falsi populismi.

È necessario evitare, ancora, che si frappongano barriere oligarchiche all’ingresso di nuove forze sociali: nessuno può trascurare che la vera frattura su cui tutti devono posizionarsi è quella tra rappresentanti e rappresentati, e non è solo a causa del porcellum”.

Il confronto si temi sociali ed economici ha portato l’Assembla Sannita a delineare una propria linea di azione che vedrà il gruppo, impegnato capillarmente ad approfondire le tematiche sul territorio anche attraverso forum e osservatori.

S sono registrate anche le prime adesioni e, vista la forte condivisione di idee, principi e valori e soprattutto l’unanime volontà di rinnovamento e di ricambio dello scenario  politico,  il gruppo promotore ha voluto già indicare, sebbene non in via definitiva, un coordinamento provinciale dei MILLE per L’ITALIA.

In questo arduo compito di svecchiamento e nuova proposta politica, e ricalcando lo schema tetrarchico proposto da FINI ad Arezzo, ad affiancare il dirigente provinciale Teresa Meccariello vi sarà: Salvatore Lombardi, Carmen Ciervo e Truocchio Rosaria Brunella.

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