Benevento – “La vicenda giudiziaria che ha investito l’amministrazione comunale di Benevento è preoccupante ed inquietante.
Questo è il primo commento del segretario provinciale UdC – Gennaro Santamaria – su quanto sta accadendo a Palazzo Mosti.
“Preoccupano le quantità in provvedimenti cautelari della procura dopo circa tre anni di indagini; preoccupa la quantità di persone investite in questa vicenda e la gravità e la quantità dei reati ipotizzati da parte della procura. E’ inquietante, mentre, il quadro di degenerazione amministrativa, etica e politica prescritta dalla procura della Repubblica in riferimento ai comportamenti degli amministratori, dei dirigenti e dipendenti del Comuni del Benevento, nonché degli imprenditori coinvolti in questa vicenda”.
“Appartenendo alla cultura giuridica garantista – continua nel suo commento Santamaria – per cui c’è la presunzione d’innocenza per tutti i soggetti coinvolti fino all’emanazione della sentenza di ultimo grado, e in questo senso va l’umana solidarietà ai soggetti coinvolti in questa vicenda, non è dubbio che quanto accaduto imponga un’immediata riflessione di ordine politico”.
Prosegue ancora Santamaria: “le vicende che riguardano l’inchiesta fanno riferimento a fatti amministrativi determinatesi nel corso del primo mandato dell’amministrazione Pepe. E’ bene ricordare che nel periodo precedente gli illeciti ipotizzati dalla procura, vi erano state scelte politiche che denunciavano una certa equivocità dei comportamenti di alcuni amministratori della giunta Pepe. La rimozione dell’allora assessore dei lavori pubblici, Claudio Principe, così come altre sostituzioni, pur se mai spiegate in modo chiaro da parte dell’amministrazione, facevano presupporre una certa equivocità delle attività amministrative.Così come, pur non potendo documentare in modo puntuale alcune circostanze, il sottoscritto in campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di Benevento, tenutosi nel 2011, ebbe modo di denunciare agli organi di polizia, voci e dichiarazioni di cittadini beneventani sulla compravendita di voti”.
“Tutto quanto rappresentato, fa presumere, almeno da parte mia, una certa fondatezza nelle accuse formulate dalla procura di Benevento. Comunque al di la di questo, e non volendo decretare in anticipo la colpevolezza dei soggetti coinvolti, credo che si imponga una riflessione politica sull’opportunità che gli amministratori coinvolti in questa vicenda facciano un passo indietro rispetto ai ruoli ricoperti. Questo consentirebbe da una parte agli stessi di potersi difendere con maggiore libertà dalle accuse ricevute, e dall’altra di consentire alla città di riavere un governo non sfiorato da sospetti e accuse infamanti”.
“Questa scelta si impone ancor di più in un momento politico e sociale in cui la delegittimazione della politica e dei politici agli occhi dei cittadini è fortissima. Ovviamente – conclude il segretario provinciale – questa posizione rappresentata, non può essere assolutamente equivocata come un tentativo di speculazione o sciacallaggio politico, atteso che autorevoli rappresentanti del partito democratico, partito di maggioranza assoluta al comune di Benevento, e altri amministratori che sostengono questa amministrazione, hanno avanzato proposte analoghe a quelle da me rappresentate”.