Non c’è pace nella componente del Pd casertano che fa capo a Gennaro Oliviero. Il presidente del consiglio regionale della Campania ha ricevuto un’altra raffica di jab e montanti in pieno volto. Ed è finito ancora una volta alle corde. Anzi ko. Il “suo” sindaco di Sessa Aurunca, Lorenzo Di Iorio, ha votato a sorpresa a favore del bilancio di previsione approvato dal presidente della Provincia Giorgio Magliocca, numero uno di Forza Italia in Terra di Lavoro. Oliviero, che per sostenere Di Iorio ha spaccato il Pd sessano, dopo aver mandato a casa in anticipo l’allora primo cittadino dem Silvio Sasso, ha collezionato l’ennesima figuraccia. Anche Di Iorio l’ha mandato a quel paese. Come anticipato più volte da Italia Notizie il timoniere del parlamentino campano non conta più nulla nemmeno nella sua città. Il partito democratico è rappresentato da Sasso e da Massimo Schiavone. Per salvare la faccia Oliviero dovrebbe cambiare residenza. Meglio per lui se si trasferisse fuori regione. Con la sua strategia cervellotica sta determinando lo sfaldamento del suo gruppo. Anche di quelli del suo cerchio magico. In tanti sono stufi di battaglie personalistiche, puntualmente perse, e di grossolani errori che non commetterebbe nemmeno l’ultimo dei consiglieri comunali di Ciorlano. Sale il numero di quelli che si chiedono: “Ma questo com’è diventato presidente del consiglio regionale se non capisce nulla di politica?”. Ecco è il tema cruciale: Oliviero è un animale da voto. Non è mai riuscito a fare il salto di qualità per approdare ai piani alti della politica. Non è stato neppure in grado di avvicinarsi all’ascensore. È politicamente un disastro. Se Pina Picierno e Stefano Graziano si trovano ai vertici nazionale del Pd è anche merito suo. Per dirla con Boccia, trasformando il confronto in un rodeo sta facendo terra bruciata attorno a sé. Gli sono rimasti suffragette incompetenti e pochi fedelissimi di vecchia data, legati a lui più che da motivazioni politiche da un rapporto di amicizia. Ma la politica è un’altra cosa. È visione. È prospettiva. È lungimiranza. Oliviero non riesce a guardare oltre il proprio naso. Anche i big del partito napoletano hanno capito il “soggetto”: “Non è affidabile, ragiona di pancia, non di testa”. Dopo lo strappo del consigliere provinciale Alessandro Landolfi arriva quello del sindaco Di Iorio. Risultato? Oliviero ha defenestrato un sindaco Pd per fare eleggere un signore, uomo di fiducia di Nicola Cosentino, per poi trovarselo contro. Un capolavoro all’incontrario. È assordante il suo silenzio sul caso Di Iorio. A scendere in campo, con coerenza e senza calcoli correntizi, è Salvatore Lettera. Alla vigilia del voto dei sindaci sul bilancio approvato dall’assise capitanata da Magliocca, il consigliere provinciale dem ha firmato, assieme ai colleghi del gruppo Stefano Antonio Cioffi e Ciro Marcigliano, una lettera aperta per chiedere ai primi cittadini del Pd di non votare il documento contabile del centrodestra. Oltre al caso Di Iorio è scoppiato anche il caso Enzo Guida, consigliere provinciale dem. Ha delegato l’assessore Cesario Villano con il mandato di dare il via libera al bilancio targato Magliocca. Un’oscenità. L’ennesima del primo cittadino cesano che, secondo voci di corridoio, avrebbe stretto un accordo sottobanco con il presidente forzista della Provincia per ottenere finanziamenti e l’ok al Puc. Lettera non risparmia nessuno. “Il comportamento del sindaco di Sessa Aurunca è assurdo. Innanzitutto è in contrasto con la posizione del gruppo provinciale dem. Si contrappone a Marcigliano che fa parte della sua amministrazione comunale. È un’indecenza. Il sindaco Di Iorio – tuona Lettera – si deve mettere d’accordo con sé stesso, deve decidere da quale parte stare, se nel Pd, rappresentato dal presidente del consiglio Gennaro Oliviero, oppure se spalleggiare il presidente Giorgio Magliocca, leader di Forza Italia. Non si può stare con due piedi in una staffa. Dovrebbe avere la dignità politica quantomeno di motivare la sua incomprensibile decisione. Votare per il bilancio del centrodestra è vergognoso sotto tutti i punti di vista”.
Lettera mette nel mirino anche Enzo Guida. “È altrettanto sconcertante la decisione del Comune di Cesa che, nonostante il sindaco Enzo Guida sia un consigliere provinciale del Pd, ha dato mandato al suo delegato Cesario Villano di votare a favore del bilancio. Siamo alla miseria politica, istituzionale e personale. Altrettanto indecente – sbotta Lettera – è la posizione politica del sindaco di Aversa Alfonso Golia. La sua delegata Olga Diana ha votato il bilancio di Magliocca. Capisco che Golia teme di essere mandato a casa da Giovanni Zannini, ma da uno come lui che quando si è candidato a sindaco arrembava la folla con il megafono e lo zainetto rosso sbandierando lo slogan del cambiamento ci si sarebbe aspettati un minimo di coerenza. Golia si è rivelato un giovane-vecchio”. In vista del congresso provinciale del Pd casertano Lettera auspica che sia “l’occasione per fare pulizia nel partito”. E aggiunge: “Non è concepibile che, in base alle convenienze politiche o di altro tipo, esponenti di primo piano del partito un giorno votano contro Magliocca, il giorno successivo a favore. Questo atteggiamento politicamente indecente lede l’immagine del partito con danni enormi sul piano della credibilità. Tutti si riempiono la bocca di cambiamento – conclude il consigliere provinciale dem – ma nei fatti si comportano come la peggiore specie di democristiani. Non ci lamentiamo, perché sono lacrime di coccodrillo, se i giovani non entrano del Pd. Con questi amministratori locali il partito è destinato all’estinzione”. Salvatore Lettera è un supporter di Oliviero. Ma, a differenza del suo referente politico che si è trincerato dietro il silenzio, ha detto la sua. Ad alta voce. Abbandonerà anche lui il presidente del consiglio regionale della Campania? Probabilmente no, ma non ne può più dei tira e molla, delle faide, delle lotte di potere. Di questo passo non è escluso che lascerà il Pd. La fila è lunga.
Mario De Michele