Con 252 voti favorevoli e 127 astenuti la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di Legge in materia di criteri di priorità per l’esecuzione delle demolizioni di manufatti abusivi, di cui è stato relatore in aula l’On. Carlo Sarro. Il testo, già votato al Senato il 22 gennaio 2014, si era arenato, alla Camera, per un conflitto di competenza tra la Commissione Giustizia e la Commissione Ambiente. Grazie alle continue sollecitazioni di Forza Italia il provvedimento è stato finalmente calendarizzato utilizzando la norma del regolamento parlamentare che prevede l’obbligo di portare in Aula una quota di provvedimenti riservati alla minoranza. Solo in questo modo è stato possibile vincere la resistenza di settori ambientalisti assolutamente contrari alla misura. “Dopo anni di polemiche e discussioni finalmente la politica comincia a rendersi conto che il fenomeno dell’abusivismo non può essere esorcizzato con anatemi e scomuniche ma va affrontato con equilibrio e buon senso. – dichiara l’On. Sarro – Pensare di demolire, nella sola regione Campania, 67.000 costruzioni abusive cui si aggiungono quelle dei 200.000 procedimenti ancora in corso, significa essere fuori dalla realtà. Innanzitutto perchè si tratta di abbattere le case di circa un milione di abitanti, come a dire che si vorrebbe radere al suolo una città come Torino assieme ai comuni della sua cintura metropolitana; inoltre, considerando i tempi necessari per eseguire le singole demolizioni si è stimato che l’operazione, nel suo complesso, potrebbe essere conclusa tra alcuni secoli! Lasciare così le cose senza cioè fissare dei criteri di priorità vuol dire consumare l’ennesima ingiustizia perchè ci sarà il cittadino cui verrà demolita la casa e molti altri destinatari allo stesso modo di sentenza di condanna riusciranno a salvare l’abitazione; sarebbe questo il vero condono strisciante!!! Sorge, allora, spontanea una domanda: chi e perchè stabilisce che, a parità di condizioni, a Tizio la casa va giù mentre Caio riuscirà a farla franca? Solo la Legge, con una previsione generale ed astratta, può stabilire l’ordine con cui demolire i manufatti. Il testo, di cui sono stato relatore, stabilisce che prima vanno abbattute le case di alto impatto ambientale, di pericolo per la pubblica e privata incolumità e quelle in disponibilità della criminalità. Inoltre, si prevede che le demolizioni debbono riguardare prima i fabbricati non ultimati, poi quelli non abitati e, solo da ultimi, quelli utilizzati come abitazioni. Ed è questo l’elemento più interessante della norma perchè, sia pure in fase embrionale, per la prima volta si comincia a parlare di “abuso di necessità”, un concetto che non rappresenta più una bestemmia giuridica dopo la sentenza del 21 aprile 2016 pronunciata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha riconosciuto, in casi di necessità, il diritto all’abitazione come prevalente su quello dello Stato di demolire le costruzioni abusive”. Il deputato di Forza Italia rivendica la sua annosa battaglia in favore dei proprietari delle case: “Sono otto anni che mi batto per questo: inizialmente in solitudine e con il passare del tempo con un numero sempre più crescente di rappresentanti delle Istituzioni che prendono coscienza del problema e ricercano soluzioni adeguate. La prospettiva di fondo resta sempre quella del condono e per questo obiettivo continuerò a battermi”.