Alife- Il suo è un testamento burocratico come è la relazione di fine mandato dell’ex sindaco Giuseppe Avecone che non sarà nella partita elettorale come candidato sindacale. Un percorso, iniziato e spezzato a poche settimane dalla scadenza naturale cinque anni fa, che non avrà lo sbocco di una ricandidatura, di un bis normale per chi deve dar conto con il bagno elettorale ai cittadini. Fuori dai giochi che hanno portato alle due candidature in campo, Vitelli e Cirioli. Il testamento di Avecone è un atto amministrativo, obbligatorio affidato ai canali della burocrazia( sezione controllo corte dei conti) fatto a commissariamento già avvenuto a causa della deflagrazione della maggioranza che ha perso pezzi che si sono ricollocati e rifugiate nelle due liste . Lontana, lontanissima quella compattezza esibita sul palco cinque anni fa. Chissà se come farà sentire la sua voce le sue ragioni in questa campagna elettorale che sta per aprirsi. Vediamo in sintesi Quelle finanziarie sono state le criticità maggiori con cui si è dovuto misurare l’ex esecutivo e di questo vi è traccia nella relazione in cui si rivendica fortemente la reinternalizzazione del settore tributi “cercando di abbattere l’aggio corrisposto al precedente concessionario(13%) avviando e perseguendo con tenacia soprattutto negli ultimi anni una politica di lotta all’evasione e di recupero della base imponibile”. Si sottolinea la battaglia contro il biodigestore e le misura di contenimento della spesa( gestori di fornitura elettrica ad esempio) cioè di risparmi come la rinuncia alle indennità di carica, con una sola eccezione per un significativo risparmio di 300.000 euro riutilizzati in parte per i servizi a domanda individuale( mensa ed altri servizi come il trasporto scolastico etc) dei meno abbienti .Tra le criticità il pagamento di svariate posizioni debitorie e di cause perse come quelle relative ad un illegittimo esproprio ereditato che è costato alle casse quasi 2 milioni di euro.
Michele Martuscelli