AVERSA – “Il dibattito deve avvenire in consiglio comunale deve essere a totale evidenza pubblica. Invece qui abbiamo un sistema in cui diciamo mezza cosa oggi e un’altra la diciamo tra cinque anni”.
Ad aver pronunciato queste parole sulla questione ex Texas non è stato il consigliere comunale d’opposizione Marco Villano ma l’attuale sindaco di Aversa Giuseppe Sagliocco quando nel febbraio del 2010 vestiva i panni di leader provinciale di Futuro e Libertà e, attraverso i consiglieri comunali Mariniello, Marrandino e Capasso, intraprendeva una rigida attività d’opposizione all’amministrazione Ciaramella.
Ma dopo quasi tre anni e mezzo da quell’intervista e 8 anni dal primo protocollo d’intesa con Metrocampania la questione Texas è ancora aperta. Sagliocco salito al potere in città non ha mai portato il confronto in consiglio comunale e anzi tutto il dibatti si svolge nelle stanze del potere della casa comunale. Non sappiamo se queste stanze oggi siano l’ufficio del primo cittadino al secondo piano o quelle dell’ingegnere Diana, ormai diventato un vero e proprio super-dirigente.
La questione Texas, inutile negarlo, oggi rappresenta la madre di tutte le questioni urbanistiche della città normanna. Da un lato c’è una proprietà, la Nuova Immobiliare della famiglia Cesaro che attende di vedersi rilasciato un permesso a costruire per riqualificare l’area e trasformarla in una sorta di area Pip. Ad inizio luglio, l’avvocato che rappresenta la proprietà aveva diffidato il comune annunciando un’azione legale, entro trenta giorni, qualora non fosse stato rilasciato il permesso a costruire.
Azione legale di cui per il momento non si ha notizia per cui si presume che siano in corso, o che stiano per iniziare a breve, trattative tra il sindaco Sagliocco e la Nuova Immobiliare. Sagliocco che tre anni fa sosteneva la tesi di volere in quell’area opere che mettessero insieme l’interesse pubblico e l’interesse privato e che incalzava Ciaramella dire che tipo di intervento si era disponibili ad accettare sull’ex sito industriale dovrebbe uscire allo scoperto e dire alla città se il ritardo con cui si sta rispondendo alla richiesta di abbattimento dell’ex Texas è dovuta ai dubbi sul progetto presentato se ritiene che nell’area ci sia il rischio di vedere realizzato, dopo il cambio di destinazione d’uso reso possibile dal piano casa, una serie di insediamenti commerciali.
Un rischio, quest’ultimo, che sicuramente non vogliono correre le migliaia di attività commerciali aperte in città che già combattono con la concorrenza della grande distribuzione che circonda la città normanna.
La questione, quindi, è molto delicata e Diana fa bene a valutare tutti gli aspetti della questione. Manca però un dibattito politico pubblico in grado di indirizzare il dirigente e per presentarsi con una proposta forte ad un tavolo con la proprietà.
Ci vuole un consiglio comunale. Parola di Giuseppe Sagliocco.
Angelo Golia
Per ascoltare l’intervista a Sagliocco del 2/2/2010 http://www.pupia.tv/aversa/notizie/0006480.html