Maggioranza compatta ad Aversa per il consiglio comunale in cui si decide il regolamento e le tariffe della Iuc. Questa mattina, dopo la seduta andata deserta in prima convocazione, sono 13, compreso il primo cittadino, i presenti in assise. Vuoti, invece, i banchi dell’opposizione che ha deciso di disertare la seduta chiedendo un rinvio per un maggiore approfondimento. Senza l’opposizione il centrodestra sagliocchiano ha già approvato il regolamento e si appresta a votare le tariffe. Ad illustrare la manovra fiscale comunale, ovviamente, l’assessore al ramo Guido Rossi insieme al sindaco Sagliocco che, da parte sua, prima di passare la parola all’esponente della sua giunta, ha voluto evidenziare che “l’amministrazione ha inteso salvaguardare soprattutto chi non è proprietario di case, gli inquilini, dando vita ad una patrimoniale di fatto”. Tedioso il discorso tecnico, ma indispensabile.

La Iuc al proprio interno contiene tre imposte: Tari (vecchia Tarsu, ossia imposta rifiuti), la famigerata Imu e la Tasi (tassa sui servizi indivisibili) introdotta quest’anno. “Quest’ultima imposta – ha detto l’assessore Rossi – serve per reintegrare le mancate entrate Imu prima casa agli enti locali. A pagarla dovrebbe essere sia chi ha solo la prima casa sia chi è proprietario di più abitazioni. La Tasi pesa sui proprietari di seconde case dal 70 al 90% mentre il 30-10% deve essere corrisposto dagli inquilini. Insomma una patrimoniale”.

Una patrimoniale che l’amministrazione decide di non applicare anche se sposta il recupero del mancato gettito sui proprietari di seconde case aumentando la quota Imu della seconda abitazione, mantenendosi nell’aliquota del 10,1 per mille. Dopo la prima rata già pagata a giugno, a dicembre ci sarà il conguaglio per aggiornare il dovuto dagli aversani alle nuove percentuali che il consiglio comunale sarà chiamato a decidere.

Mini rivoluzione anche nella Tari, la tassa rifiuti, per la quale Rossi annunzia: “Chi più produrrà rifiuti più pagherà. Data per assodata la distinzione tra utenze domestiche (per le quali si stima l’80% del costo del servizio e delle utenze non domestiche, con il restante 20%, a fare la differenza dei costi del servizio per il privato saranno non solo i metri quadrati delle abitazioni come avvenuto sino ad ora, ma anche quelle delle persone che vi abitano. Solo a titolo esemplificativo, per un appartamento da 100 metri quadrati sino a 4 persone vi sarà una riduzione, a 5 stessa quota dell’anno scorso, da 6 si inizia a salire”.

La Tari comprende sia il servizio reso dalla Senesi che lo smaltimento in discarica. Per completare il quadro dei vari balzelli locali, addizionale Irpef, occupazione suolo pubblico, affissioni e così via rimarranno invariati. Prima della chiusura dei lavori è stato anche approvato il riconoscimento di una serie di debiti fuori bilancio nell’area relativa alla vigilanza.


 

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