Ad Alfonso Golia piace vincere facile. Il sindaco di Aversa ha scelto un nuovo redditizio mestiere nel momento giusto. Si è messo a fare il pizzaiolo proprio poco prima della riapertura di ristoranti e pizzerie. Tempismo perfetto. Sono migliaia di migliaia i clienti bramosi di una Margherita. Peraltro se il pizzaiolo è il primo cittadino normanno anche il suo vice è un nome illustre: l’assessore di freschissima nomina Mario De Michele. È mio cugino. Mi sa che di questo passo lo disconoscerò. Alla seconda sfornata bye bye. Purtroppo per la città, Golia non solo non ha cambiato lavoro ma ha non ha nessuna intenzione di traslocare dal palazzo comunale. La fascia tricolore gli ha fatto perdere la testa. Fra un po’ la indosserà come Rambo, attorno alla fronte. Quella del sindaco-pizzaiolo è l’ennesima trovata che fa ridere per non piangere. Prima della mascherina da ristoratore ha indossato quella del sindaco-pompiere, del sindaco-sceriffo, a caccia di persone in strada senza autorizzazione, poi quella del sindaco-impavido che sfida i dissidenti della maggioranza a sfiduciarlo.  Ci manca solo una bella festa organizzata dal brillante consigliere Mariano Scuotri per vedere Golia nelle vesti del sindaco-Siffredi. Servirà il bollino rosso. E in tal caso rispettare la distanza di almeno un metro sarebbe un obbligo di legge ma soprattutto l’unico modo per non tornare a casa a gambe divaricate.

Per carità, gestire l’emergenza coronavirus è un’impresa ardua e faticosa anche per il sindaco più capace del mondo. Proprio per questo bisogna combattere contro il Covid-19 senza pagliacciate. Le carnevalate riserviamocele per tempi migliori. Nel dopo-coronavirus stemperare la tensione sarà giusto e quasi doveroso. Ma oggi non è il momento di frizzi e lazzi. Invece nella giornata della prima ripresa del settore ristorazione (asporto e consegne a domicilio) il sindaco Golia ha avuto un guizzo da guitto. Ha pubblicato sulla sua pagina Fb un post (screenshot in basso) che cambierà la vita a tutti gli aversani. “Dalle 16 anche le attività di ristorazione riprendono e con l’Assessore alle Attività Produttive Mario De Michele ci tenevamo ad aprire simbolicamente il servizio. A piccoli passi e poco alla volta, abbiamo l’opportunità di riprenderci le nostre vite. La voglia e la forza d’animo non ci mancano certo!”.

Se non li conoscessimo li potremmo incenerire con una battuta infuocata: hanno una gran voglia e la forza d’animo di avere le mani in pasta. Ma sull’integrità e l’onestà di Alfonso Golia e di mio cugino (ancora per poco) Mario De Michele ci mettiamo cento mani nel forno. Sono due persone perbene e integerrime sul piano etico. Però è ormai pacifico che la scuola a 5 Stelle intitolata “Onestà, onestà, onestà” non funziona se non è composta da docenti preparati, competenti e esperti. Se per prima cosa il neo assessore di De Michele si è rimboccato le maniche per sfornare le pizze allora Golia bene avrebbe fatto se avesse indicato Gino Sorbillo. Almeno gli aversani avrebbero mangiato la migliore Margherita del pianeta.

Per non parlare dell’apparenza. Il sindaco e l’assessore sembrano un incrocio tra Daffy Duck e Bugs Bunny. Per loro sfortuna i cittadini non stanno guardando i Looney Tunes. Sono in un tunnel alla fine del quale dovranno fronteggiare la crisi economica più drammatica dal dopo guerra ad oggi. L’amministrazione comunale di Aversa non se n’è accorta. Sforna pizze. Ed è arrivata alla frutta. Pardon. Nemmeno. Il mercato ortofrutticolo è ancora chiuso.

Mario De Michele

 

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