“Marco Villano ha detto che si è apparentato con la città già a partire dalle primarie. Bisogna partire da questa affermazione per capire quanto il suo sia un bluff”. A pochi giorni dal ballottaggio del 19 giugno, il leader della coalizione dei moderati di centrodestra, Enrico de Cristofaro, puntualizza su quelle che considera le “scarse capacità democratiche” del suo antagonista. E prende spunto proprio dalle primarie che, lo scorso inverno, sancirono la candidatura a sindaco dell’esponente del Pd aversano. “Alle primarie – ricorda de Cristofaro – non è stata concessa la partecipazione a tutti. Solo Luigi Menditto ha potuto concorrere con Villano. E’ stato escluso pretestuosamente, invece, Guido Rossi. Come mai? Paura di perdere, volersi chiudere a riccio o cos’altro? Non a caso, Rossi, all’indomani della sua esclusione, si presentò in conferenza stampa con un pallone dichiarando: ‘Il Pd ha scelto il gioco e si è scritto le regole da solo. Poi, considerato il rischio di perdere la partita, si sono presi anche il pallone e sono andati via”. L’architetto aversano contesta, poi, l’utilizzo, a suo avviso “smodato”, del termine “giovane”. “Villano – dice il candidato dei moderati – usa la parola ‘giovane’ quasi come se le precedenti generazioni fossero tutte da condannare. La verità è che non esistono politici ‘moderni’ o ‘antichi’, esistono solo uomini che interpretano con onestà, passione e coraggio il ruolo di responsabilità concessogli dagli elettori”. E qui un’altra stoccata: “Villano ha dimostrato fin dal primo momento che la carica a cui aspira è un mero capriccio personale. La mia, invece, è una missione per la città e per i cittadini. Metto a disposizione la mia esperienza e competenza di certo non per la mia crescita personale, bensì per quella della collettività, dei giovani, delle generazioni future”. “La differenza tra noi due è evidente”, continua de Cristofaro, citando quello che ritiene un esempio lampante: “Basta considerare come il mio avversario, per riuscire a togliersi lo ‘sfizio’ di sedersi sulla poltrona di sindaco, si sia lanciato, senza pudore, in trattative mirate a siglare improbabili accordi politici sottobanco”. De Cristofaro, infine, ribadisce: “Ho scelto di apparentarmi con la città e con i cittadini e, a differenza di chi lo millanta, lo faccio in modo concreto, senza mai negare il confronto con quelle che saranno le opposizioni. Ma soprattutto, e non mi stancherò mai di ripeterlo, saranno poste in essere azioni concrete per la nostra Aversa. Io ho in mente Aversa, non le chiacchiere”.