Si è tenuto ieri, presso l’Aula Magna della facoltà di Ingegneria di Aversa, l’atteso convegno organizzato da Palestra normanna, l’associazione politico-culturale fondata dal senatore Pasquale Giuliano. Il tema posto in discussione, “La Pubblica Amministrazione presidio di legalità”, e i nomi invitati a dibatterlo ( lo stesso Giuliano, il procuratore nazionale antimafia Roberti, il magistrato di punta della DDA di Napoli Maresca e il presidente della sezione fallimentare del tribunale Napoli nord, Caria) hanno richiamato una folta e qualificata platea che ha seguito con visibile interesse ed attenzione tutti gli interventi che si sono susseguiti in circa due ore. Ai convegnisti hanno portato il saluto di buon lavoro il prof. Alfredo Testa, Presidente della scuola politecnica della Sun, il dr. Antonio Tuccillo, presidente dell’ordine dei commercialisti, il dr. Giuseppe Fucci, presidente dell’associazione nazionale magistrati e, a nome del sindaco, avv. Sagliocco, impegnato fuori città, il presidente del consiglio comunale Giuseppe Stabile. Nelle prime file sedevano, oltre al Procuratore generale presso la corte di appello di Napoli, Gino Mastrominico,i più alti rappresentanti delle forze dell’ordine: il comandante interregionale dei Carabinieri, gen. di c.a. Franco Mottola, il comandante provinciale dei carabinieri, col. Giancarlo Scafuri, il gen. della guardia di Finanza, comandante della scuola sottufficiali, Giovanni Mainolfi, il dr. Paolo Iodice, dirigente del commissariato di Aversa, nonché i comandanti territoriali dei carabinieri, guardia di Finanza ed i rappresentanti della Prefettura e Questura di Caserta. Prima di introdurre il tema, Giuliano ha ricordato i recenti, brillanti successi delle forze dell’ordine nella lotta alla criminalità organizzata e a nome di tutti ha espresso apprezzamento e riconoscenza a tutti coloro che quotidianamente lavorano per garantire una civile convivenza in un territorio difficile come l’Agro aversano. Articolata e puntuale la relazione di Giuliano, che ha tracciato le linee fondamentali di una pubblica amministrazione troppo spesso scossa da scandali che ne minano la credibilità e in molte, troppe occasioni permeabile ad una criminalità organizzata che riesce ad inserirsi nei suoi gangli vitali. Tale situazione, ha concluso il presidente di Palaestra normanna, impone di ricercare nuove forme e modi, atti ad individuare concretamente la responsabilità degli amministratori alla cui condotta sia direttamente imputabile l’insorgere della cause che hanno determinato l’adozione del provvedimento di scioglimento. Alla fine, ha ricordato Giuliano, ben 248 tra comuni, province ed Asl sono stati sciolti per infiltrazione camorristica e l’indice della percezione della corruzione ha raggiunto, secondo l’ultimo rapporto OCSE, ben il 90%. Insomma, siamo i primi tra i paesi industrializzati e precediamo Grecia e Portogallo. Catello Maresca, dopo che Giuliano ha ricordato come il magistrato sia stato il maggior protagonista nelle lunghe operazioni di intercettazione e di cattura di Zagaria e Setola e nella vittoriosa lotta contro il clan Belforte, ha colto a volo l’assit e con una battuta, che poi battuta non è, ha detto che al titolo del convegno andava aggiunto un punto interrogativo ; vale a dire che , dati i recenti ed eclatanti scandali di questi ultimi giorni, bisognerebbe chiedersi se effettivamente la pubblica amministrazione sia o meno un presidio di legalità. Sistema elettorale, una spinta morale affievolitasi ed una classe politica non all’altezza sono stati indicati da Maresca come i principali fattori di decadimento della vita civile. Il presidente della sezione fallimentare del tribunale di Napolinord, Enrico Caria, ha illustrato gli aspetti finanziari, economici e di gestione che si pongono allorchè viene dichiarato il fallimento di società collegate o condizionate dalla criminalità organizzata ed ha auspicato una riforma sul tema quanto mai attuale delle realtà produttive confiscate o sequestrate. Il Procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, nella sua più volte applaudita relazione ha espresso sentimenti di ottimismo sottolineando però che la battaglia che ha portato alla sconfitta del clan dei casalesi non deve considerarsi esaurita perchè il rischio di un ritorno di fiamma è sempre presente. Roberti ha quindi auspicato interventi e provvidenze in una economia dove prima imperava la mafia imprenditrice. E ciò per evitare il pericolo che si possa ricominciare a pensare che “si stava meglio quando si stava peggio”.