Maggiore attenzione dei vertici sanitari per la prevenzione aversana. La prevenzione è uno strumento importantissimo per combattere i tumori nella loro fase iniziale e non puó essere sottovalutata. Come tutti sanno, in un territorio come il nostro, martoriato da forme di inquinamento e malattie di ogni tipo, la prevenzione è probabilmente lo strumento più importante ed efficace per tentare di salvare vite umane quando il problema è ancora in fase germinale. Diagnosi precoce, dice l’AIRC, significa individuare il tumore in fase iniziale, quando ancora non si è diffuso in altri organi. In genere risulta molto più semplice trattare un tumore nei suoi primi stadi: spesso si ottengono ottimi risultati in termini di cura con interventi chirurgici o farmacologici non particolarmente invasivi e, di conseguenza, migliora anche la qualità della vita della persona che si sottopone alle terapie. Ogni giorno nelle nostre famiglie si scoprono casi di tumore che portano a decessi repentini, ma ancora oggi il problema sembra essere sottovalutato o riceve attenzioni in pochi momenti più eclatanti. Del registro tumori ancora non v’è traccia, perció l’unica cosa possibile è provare a fare uno screening tempestivo in grado di individuare la malattia in tempo utile. La diagnosi precoce in campo oncologico può essere frutto del caso, quando, per esempio, il tumore viene individuato grazie a un esame effettuato per altri motivi e non con lo scopo specifico di cercare un cancro. Molto più spesso, però, il merito della scoperta precoce di alcuni tra i tumori più diffusi (come seno, collo dell’utero, colon) deve essere attribuito a programmi di screening appositamente studiati. La legge n. 6 del 6 febbraio 2014 aveva assegnato alla Regione Campania ben 50 milioni per effettuare esami di prevenzione dei tumori nella Terra dei Fuochi, ma nulla è stato poi fatto per quanto concerneva le linee di indirizzo del Ministero, e se poi i macchinari continuano ad essere vetusti, i risultati dello screening non possono che essere inferiori a quanto sperato. La prevenzione è, ovviamente, più efficace quanto più moderne ed innovative sono le apparecchiature in dotazione alle strutture sanitarie. Ho letto, tra le tante, di un portentoso Bio scanner istallato a Pozzuoli, in grado di rilevare il cancro in molecole piccolissime così da prevenirne nei tempi giusti gli effetti devastanti. E qui da noi? Purtroppo, da quanto mi è dato constatare, ad Aversa abbiamo strumenti diagnostici molto datati, spesso addirittura dismessi da asl di altre città che vengono dotate di apparecchiature di ultima generazione. Strumenti vetusti ed esigui, non consentono assolutamente, ai nostri pur validissimi medici, di svolgere il proprio lavoro in condizioni ottimali, costringendo per giunta i pazienti a liste d’attesa ancora più lunghe quando un’apparecchiatura vecchia si rompe. Ad Aversa è evento più unico che raro sentir parlare della dotazione di qualsiasi macchinario moderno ed all’avanguardia, che sia in grado di offrire un supporto concreto per la prevenzione dei tumori. Questo fatto increscioso non puó e non deve accadere per la seconda città della provincia, nelle cui strutture sanitarie si recano tantissimi cittadini dell’agro intero al fine di sottoporsi ad esami diagnostici di ogni tipo. È necessario, dunque, che i vertici della sanità casertana non trascurino questo aspetto e provvedano a mettere in campo – così come avvenuto altrove – ogni risorsa per la prevenzione oncologica, dal momento che questa piaga sta continuando a mietere vittime, per la maggior parte ignare del proprio stato di salute fino all’amara sentenza.
Nico Nobis
Consigliere comunale Aversa