“Nella seduta di Consiglio Comunale di martedì scorso vi è stato un vero e proprio strappo ai principi democratici e alle normali regole di partecipazione e confronto libero e liberale. Invito pertanto, il Sindaco, a rendere le proprie scuse a tutta la città e al Presidente del Consiglio Stabile di farsi garante di noi consiglieri comunali e stigmatizzare certi atteggiamenti e certe affermazioni antidemocratiche, seppur del primo cittadino”. Così il consigliere comunale indipendente Paolo Galluccio commenta uno dei passaggi chiave dell’intervento del primo cittadino Giuseppe Sagliocco. La reazione dell’ex esponente di Noi Aversani arriva dopo che il sindaco ha annunciato un’azione per limitare la discussione di mozioni ed interrogazioni.

“Il primo cittadino – spiega Galluccio – a chiare lettere e, senza mezzi termini, in seduta di Consiglio Comunale, nell’ambito del proprio intervento, ha evidenziato come le mozioni ed interrogazioni, – si badi bene,  strumenti che rientrano nella prerogativa e nei diritti di ogni Consigliere Comunale e che rappresentano gli strumenti attraverso i quali i cittadini fanno sentire la propria voce – , qualora non fossero ritenuti “importanti”, saranno, naturalmente, messi all’ordine del giorno, ma la sua maggioranza si rifiuterà di confrontarsi e di approfondirli sottraendosi al confronto. Ricordo a me stesso che tale atteggiamento si era già avuto e si era già perpetrato in sede di discussione all’ordine del giorno della CTP e che ora il Sindaco ha affermato che dovrà diventare una prassi consolidata. Con tale atteggiamento e con tali argomentazioni il primo cittadino ha chiaramente mostrato il proprio disinteresse, la propria indifferenza, insensibilità ai problemi della città. Il Sindaco a dire il vero non è che rifiuta completamente il confronto ma lo accetterà e terrà piombati i Consiglieri di maggioranza solo per quei temi che lui riterrà rilevanti ed importanti. Questa si che è democrazia!”.

“A mio avviso – continua Galluccio –  non funziona esattamente così. Ed invero, così come già evidenziato in Consiglio Comunale secondo i valori e principi democratici che spero che ci appartengano ancora, i cittadini attraverso i propri rappresentanti pongono delle questioni, evidenziano disagi, rappresentano perplessità, dubbi, incertezze su questioni cittadine e sul modus operandi dell’amministrazione e, compulsano, gli stessi, i quali, attraverso gli strumenti in loro possesso (mozioni, interrogazioni etc etc…) pongono all’attenzione del massimo organo collegiale, il Consiglio Comunale, tali questioni che evidentemente sono rilevanti. Solo dopo il confronto democratico e partecipativo le stesse istanze possono essere accolte o rigettate a maggioranza”.

Nell’intervento di Galluccio non manca una punta di ironia: “Ho sempre saputo che il politico dovrebbe essere l’intercapedine tra i cittadini e le istituzioni. A questo punto inviterei il primo cittadino a omaggiarci di un vademecum in cui in maniera chiara e totalmente comprensibile a noi umani siano indicati quali per lui sono le questioni “importanti” e quelle “meno importanti” ; quelle “rilevanti” e quelle “meno rilevanti” ; quelle di “notevole interesse” e quelle di “deprecabile interesse” quelle “meritevoli di confronto” e quelle “non meritorie di confronto” così, naturalmente e subordinatamente tutti noi consiglieri ci adegueremo”

L’invito, poi, viene esteso anche al Presidente Stabile, il quale, “profondo conoscitore di norme e regolamenti comunali sa bene che un siffatto atteggiamento e siffatte argomentazioni violano principi costituzionali garantiti oltre ad essere in completo dispregio all’essenza stessa della politica, del confronto, del dialogo, della concertazione”.

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