“La Commissione si riunisce, altresì, su richiesta sottoscritta da almeno tre membri ed indirizzata al Presidente”. Questo è il testo dell’articolo 71 comma 3 del Regolamento del Consiglio comunale che, purtroppo per l’onorevole Paolo Santulli, conosco benissimo tanto da aver inviato una argomentata nota alla segretaria comunale contro l’autoconvocazione sottoscritta da 3 consiglieri di maggioranza per il prossimo 25 agosto. Tale articolo dice chiaramente che i 3 commissari richiedono la convocazione al presidente e non convocano direttamente l’organismo per cui quello di Santulli mi sembra un clamoroso autogoal. Apprendo, inoltre, che la maggioranza ha scelto di convocare il consiglio per il 31 agosto e il 1 settembre. Date ampiamente compatibili con la mia convocazione della commissione Lavori pubblici. Ciò dimostra che non cercavo alcun mezzuccio per far saltare il consiglio e mandare a casa la maggioranza. Ringrazio poi l’onorevole per cotanta attenzione sulla mia attività amministrativa. Ma essendo un giovane all’inizio di una carriera professionale devo necessariamente prediligere i miei impegni lavorativi. Capisco che un ex parlamentare, da almeno quarant’anni in politica, non abbia il mio stesso problema. Tutti sanno che lavoro fuori regione per cui varie volte mi sono trovato nell’impossibilità di partecipare alle sedute del consiglio comunale, molte delle quali, tra l’altro, convocate senza concertazione sull’orario ma soltanto in virtù delle presenze dei consiglieri della maggioranza, ridotti a comprimari yesman. Nonostante le difficoltà logistiche ho sempre profuso il massimo impegno per rispetto delle istituzioni e dei miei elettori. Rispetto che ritengo di aver avuto anche ieri con le dimissioni dalla commissione. Organo che la maggioranza ha di fatto paralizzato disertando le convocazioni da me effettuate. Qui a mancare di rispetto e ricorrere a certi mezzucci è una coalizione allo sbando che amministra la città senza avere contezza dei bisogni della gente e delle problematiche esistenti. Una maggioranza che si mantiene col il voto del sindaco e che se avesse senso di responsabilità darebbe nuovamente la parola agli elettori invece di restare incollata alle poltrone facendo i salti mortali per trovare un giorno in cui tutti possano essere presenti e alzare la mano. Ma la serietà non alberga in quei banchi. Serietà che è anche sinonimo di coerenza. Una caratteristica, quest’ultima, che non ha certo contraddistinto l’impegno politico di Santulli che ha cambiato innumerevoli partiti e coalizioni, inventato gli autonomisti, si è candidato a sindaco per poi ritrovarsi ad appoggiare un suo rivale. Ma al di là di tutto aspettiamo ancora che si concretizzino i suoi tanti impegni politici su Aversa (pista di atletica, capannone etc etc). Spero in uno scatto d’orgoglio di Santulli perché scaldare la sedia e alzare la mano a comando non mi sembra il ruolo a cui dovrebbe ambire un ex deputato della Repubblica. Anzi, forse un’intera generazione dovrebbe farsi da parte e lasciare spazio ai giovani perché con le forzature che stanno provando a porre in essere al comune di Aversa ci dimostra che l’anzianità non è sinonimo di esperienza e affidabilità.

Marco Villano

Consigliere comunale Pd Aversa

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