“Quello delle baby gang è un fenomeno gravissimo su cui ritengo vada riacceso il dibattito anche in Parlamento, sapendo che questa è una battaglia che va certamente combattuta sul campo della prevenzione ma non trascurando il fatto che anche la consapevolezza della punibilità di un comportamento è un utile strumento deterrente. Per quanto mi riguarda vorrei sottoporre ai colleghi parlamentari, in particolare alla commissione Giustizia alla Camera, l’opportunità di un abbassamento dell’età imputabile”. Così la deputata Camilla Sgambato a proposito degli ultimi episodi di cronaca. “Sono una donna di scuola, il mio lavoro – spiega – è e resta quello di insegnare ai ragazzi i principi della convivenza, della non violenza, della tolleranza. La mia dunque non può certo essere considerata una riflessione che toglie spazio e valore alla prevenzione. Il punto, però, è che ai ragazzi va anche insegnato che chi sbaglia deve assumersi le proprie responsabilità. A volte la famiglia in questo non aiuta, spesso i genitori tendono a fare scudo attorno ai propri figli senza riconoscerne fino in fondo l’entità del comportamento. E anche la non imputabilità rischia a volte di diventare autoassoluzione, non comprensione della gravità delle azioni commesse. L’episodio del treno, ultimo ma non isolato, e gli altri fatti di cronaca che ci raccontano di ragazzi che stanno crescendo nel segno della violenza, sconcertano, avviliscono e chiamano tutti ad una riflessione seria sul da farsi. Una riflessione che veda protagonista il Parlamento, sicuramente senza trascurare a tal fine il confronto con gli educatori, le agenzie informative e chiunque a vario titolo ha esperienza diretta con i nostri giovani. Assieme sono certa – conclude la parlamentare – si possa arrivare ad una proposta legislativa che, con la prevenzione ma anche la punibilità, aiuti i nostri ragazzi a crescere e a formarsi nel pieno rispetto dei valori di una società civile”.