RECALE. Nella cittadina alle porte del capoluogo cresce il fermento sull’intenzione del comune di Caserta di costruire nella zona ASI Ponteselice un impianto da 40mila tonnellate annue per il trattamento dei rifiuti organici. La struttura avrebbe un impatto serissimo sul territorio e naturalmente sta diventando un argomento della campagna elettorale per il prossimo giugno, quando i cittadini di Recale saranno chiamati a scegliere i loro nuovi amministratori. La sezione del PD, che per prima aveva lanciato l’allarme con un intervento del segretario cittadino del partito, ribadisce la propria preoccupazione: «Parliamo di strutture necessarie, ma che per il loro impatto sull’ambiente devono essere necessariamente collocate lontano dai centri abitati e precedute da una oculatissima analisi delle ricadute sui luoghi di destinazione – dichiara il segretario democratico Michele Lasco – e invece il comune di Caserta sta facendo le proprie scelte senza il minimo coinvolgimento dei comuni limitrofi, e senza prendere in considerazione la ferma contrarietà espressa dai sindaci di San Nicola la Strada e Casagiove. Da Recale, finora, c’è stata soltanto l’immediata e decisa reazione del gruppo Recale Domani guidato dal candidato sindaco Antimo Argenziano, che insieme al collega consigliere Ciro Rossi ha richiesto un consiglio comunale urgente per analizzare con i cittadini i punti poco chiari di questa operazione. Ci preoccupa particolarmente l’inerzia del Sindaco e della maggioranza, che sembrano impegnati solo a minimizzare i rischi o addirittura a negare che esista un progetto di localizzare l’impianto in quell’area, venendo meno al dovere fondamentale di difendere il benessere e gli interessi della comunità che dovrebbero rappresentare. Senza la nostra denuncia, il Comune capoluogo avrebbe potuto contare sul silenzio, complice o disinformato che sia, degli amministratori recalesi per portare a termine un progetto che graverà pesantemente sul nostro territorio in termini ambientali e di salubrità, delle infrastrutture di viabilità e trasporto, delle stesse prospettive di sviluppo turistico in un’area chiave del percorso vanvitelliano. Da cittadino – conclude il segretario del PD – spero che si abbandonino cavilli e tattiche dilatorie, che si guardi in faccia la realtà e che l’assise cittadina esprima un documento di unanime contrarietà alla collocazione dell’impianto in zona Ponteselice, facendo fronte comune oltre gli schieramenti e le convenienze di cordata, e facendo prevalere l’interesse collettivo di tutela del territorio e del benessere comune.»