Raramente fa sentire la sua voce. Ma quando decide di farlo ne segue sempre un dibattito che spesso va ben oltre i confini del Pd. E’ accaduto, com’era prevedibile, anche sul “caso” Casal di Principe. Che sta agitando il mare già molto mosso dei dem casertani. Ma non solo. L’intervento di Rosaria Capacchione (clicca qui per leggerlo) sulla crisi politico-amministrativa del Comune guidato da Renato Natale ha lasciato il segno. Ieri la senatrice ha difeso a spada tratta il sindaco e ha “intimato” ai rappresentanti locali dei democrat, sia amministratori che dirigenti, di desistere da ogni tentativo di mandare a casa Natale. E lo ha fatto con accenti durissimi. “Sappiano, il sindaco Natale e i suoi assessori, – ha sbottato la Capacchione – che la comunità del Pd è dalla sua parte, e con lui tutti coloro credono nella possibilità di riscatto e di crescita quella parte della provincia che per troppi decenni è stata ostaggio della camorra. Sappiano che noi non consentiremo che la camorra, approfittando del vuoto della politica o di una gestione autoreferenziale ed elettoralistica della stessa, si riappropri di quanto faticosamente è stato liberato”. Parole durissime che non sono andate giù a Carlo Corvino, amico e sostenitore dei consiglieri comunali di maggioranza critici nei confronti della gestione Natale. Il segretario cittadino del Pd rivendica il diritto al dissenso. “Dopo 21 anni di dittatura camorristica su Casal di Principe si vuol far passare il messaggio che chiunque contesti l’operato di questo sindaco è camorrista. Non vorremmo – ha scritto Corvino sulla sua bacheca Fb – essere passati dalla padella alla brace”. L’esponente dem non cita la Capacchione ma il riferimento a lei è scontato. Non a caso è giunto poche ore dopo il suo intervento sugli organi di informazione. E il segretario cittadino dem in altro post usa toni altrettanto pesanti. “Non permetteremo a nessuno di sparare fango su Casal di Principe e di utilizzare la vicenda per tornaconti politici personali, siano essi parlamentari “antimafia” del mio o di un altro partito o gente comune”. Poi un’ultima considerazione al vetriolo, anche in questo caso senza fare nomi. “Prima di guardare la pagliuzza nell’occhio altrui guarda la trave nel tuo occhio (bancarotta fraudolenta varie procure italiane)”. Numerosi i commenti favorevoli ai post di Corvino. Che sicuramente getteranno altra benzina sul fuoco delle polemiche in casa Pd. E non solo.
Mario De Michele