CASAL DI PRINCIPE – “Come dopo una guerra il nostro paese è da ricostruire. E penso che la ricostruzione debba essere guidata da Renato Natale, un testimone credibile e autorevole che ha mantenuto la testa alta e sempre resistito, in prima linea, alla degenerazione dell’ultimo trentennio” Con questa convinzione, Marisa Diana appoggia la candidatura a Sindaco di Renato Natale e ufficializza la sua candidatura tra le fila della lista “Ricostruiamo”. Rispetto agli altri candidati a Sindaco ci tiene a precisare: “Credo che tutti siano degni, faccio i miei auguri a tutti, tutti possono provarci. Ma credo che in questo momento storico Renato è l’unico che può chiudere la porta del passato ed aprire quella al futuro”. Una porta che, secondo Marisa Diana, si potrà aprire solo andando a bussare alla porta dello Stato centrale: “Non possiamo pensare di risolvere i problemi noi qui a Casale. Lo Stato ci deve venire incontro e dare aiuti sostanziosi e sostanziali. Il modello Caserta deve diventare un modello di istruzione, cultura e sviluppo. Il popolo casalese ha bisogno di un Sindaco credibile e autorevole che possa chiedere questi aiuti”. Marisa Diana, insegnante e già assessore tecnico all’istruzione del Comune di Casal di Principe, si occuperà di coinvolgere le donne del territorio e renderle protagoniste della ricostruzione, ma soprattutto rinnoverà il suo impegno a favore delle scuole e dei giovani del territorio. “I nostri giovani – dichiara con velo di rammarico – stanno pagando lo scotto di qualcosa che non hanno costruito. Ed è una grossa sofferenza vederli discriminati perché ormai l’etichetta casalese è un marchio di infamia. Insieme a Renato faremo in modo di scollarci di dosso questa etichetta. Potranno andare in giro a testa alta perché loro non hanno niente da invidiare a nessuno, anzi, forse hanno una marcia in più. Non lo dico per circostanza: li ho conosciuti nelle scuole. Hanno creatività e intelligenza da vendere. Devono venire fuori ed essere valorizzati, devono rialzare la testa e rendersi protagonisti del cambiamento. Come ogni insegnate che crede nel suo lavoro, Marisa ritiene che, se è una mentalità che va cambiata, la scuola è fondamentale per la ricostruzione. “Le nostre scuole – afferma con convinzione – vanno messe in rete e devono diventare un fiore all’occhiello di questo territorio, anche per quanto riguarda le strutture. È necessario creare soprattutto degli ambienti in cui gli studenti possano stare bene, ricostruire intorno al futuro la bellezza”. Infine, ha voluto lanciare un messaggio alle tante persone che oggi vivono un disagio economico: “Bisogna riscoprire le tradizioni contadine e i mestieri di un popolo che camminava a testa alta. Legarci a quel passato, ci aiuterà a portare sul territorio uno sviluppo economico e a ricostruire il futuro”.

 

 

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