In virtù dell’udienza di Giovedì 19 Giugno nei confronti dell’ex sindaco di Casapesenna Fortunato Zagaria accusato di violenza privata nei confronti di Giovanni Zara, il leader di “Noi Casapesenna” Antonio Garofalo con grande serenità e trasparenza afferma: sia durante la mia campagna elettorale, che all’avvicendarsi di tale udienza sono stato preso di mira da qualche organo di stampa, il tutto frutto di continue dicerie di paese, in merito alla mia sfiducia al sindaco Giovanni Zara. A tal proposito preciso: quando Zara fu presentato sindaco in quota Alleanza Nazionale, io rivendicavo il sindaco in quota Forza Italia, non per una questione personale, ma per una maggiore forza da parte nostra, dovuta ad un maggiore peso in termini elettorali . Di tutto ciò ne parlai con Zara , il quale mi disse che vi era tra le file di entrambi gli schieramenti un determinato accordo, e mettendo a votazione questo mio pensiero sono rimasto da solo. Purtroppo gli accordi non ressero e dopo pochi mesi ci fu la nota sfiducia, associata dalla mia persona sempre ad una questione politica, però ora dalle dichiarazioni dei pentiti, mi rendo conto che all’epoca dei fatti, la sfiducia non era basata su semplici accordi politici, ma il tutto era frutto di pressioni esterne alla politica. Per me nei confronti di Giovanni Zara resta e resterà nonostante tutto, solo ed esclusivamente una sfiducia politica e quest’ultimo lo può confermare chiaramente, tesi rafforzata anche dal fatto che il mio intento era ed è tutt’ora quello di operare in serenità e trasparenza, ecco perchè, dopo la sfiducia a Zara, in disaccordo con Fortunato Zagaria non mi sono ricandidato alle successive elezioni amministrative che l’hanno visto come candidato sindaco. La mia candidatura alle scorse elezioni amministrative è avvenuta, sia per la mia voglia ora come allora di fare politica per il mio paese che per un riscatto dello stesso e per cercare di togliere il “marcio” di cui Casapesenna nè è vittima. Occorreva – continua Garofalo – attuare azioni in modo tale da porre in essere una discontinuità con il passato, cosa che a mio avviso con il non costituirsi parte civile ad un simile processo da parte dell’amministrazione De Rosa non fa sperare ad un futuro roseo. Concludo col dire: “auguro che la giustizia faccia il suo corso e da avvocato e operatore del diritto non posso non avere fiducia in essa , stabilendo una volta per tutte la verità e che i cittadini di Casapesenna non siano più vittime di questo sistema malato”.

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