Apprendo dai media che il sindaco di Caserta Carlo Marino ha aderito alla Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, un gesto apprezzabile che spero non si concretizzi esclusivamente con lo sventolio della bandiera arcobaleno dal pennone di palazzo Castropignano. Alcuni temi devono essere affrontati dalle amministrazioni in maniera continuativa e non a spot, attraverso atti concreti che non si fermino alla firma di protocolli d’intesa, ma che invece promuovano la tolleranza, l’inclusione e la libertà di vivere tranquillamente la propria sessualità. Il Sindaco Marino dichiari, attraverso una delibera di giunta, Caserta città gay friendly. Questo potrebbe essere un primo atto concreto che dimostri finalmente che si è cambiato passo, che la città è cresciuta culturalmente, socialmente e che si respira un’aria nuova. Se il Sindaco Marino non lo vuole fare per convinzione, lo faccia almeno per opportunità. Visto e considerato che se si vuole dare una vocazione turistica alla città, perché non prendere in considerazione anche il turismo LGBT. Un settore che vale 2,7 miliardi di euro, ed è in piena espansione, tanto da avere avuto alla BIT 2017 una area dedicata realizzata in collaborazione con AITGL (Associazione Italiana Turismo Gay & Lesbian). I tour operator specializzati, le riviste del settore dedicate al turismo arcobaleno e i numerosi siti sul web, sono la cartina tornasole di chi vuole viaggiare in piena sicurezza, con la certezza dell’accoglienza e l’assenza di pregiudizi. Il sondaggio di Sonders evidenzia che il turista lgbt è in più dell’80% dei casi un laureato e ha un reddito più alto della media comune di chi viaggia, insomma un turista di qualità. Sdoganate le unioni civili, dove anche Caserta si è adeguata, questo potrebbe essere il passo successivo di questa amministrazione verso la normalità. Torino, Roma, Napoli e Milano lo hanno già fatto, aspettiamo Caserta.
Edgardo Ursomando Commissario Provinciale dei Verdi