«Le mille ragioni per la Regione siete voi». Saluta così il pubblico intervenuto alla sua conferenza tenutasi questa sera, lunedì 1 dicembre, presso l’Hotel Vanvitelli, l’avvocato dell’Udc Massimo Golino. Mille ragioni per la Regione doveva essere il titolo della conferenza e, invece, è diventata la cifra delle presenze di un appuntamento, in sala erano circa mille gli spettatori, a cui non hanno preso parte addetti ai lavori e amministratori. Si è trattato di una scelta così come lo stesso Golino spiega: «Non ho voluto consiglieri comunali, ma solo gente comune che ha voglia di dare un contributo. Bisogna partire dai territori, non è una frase fatta, ma è l’unica strada da percorrere se, davvero, vogliamo cambiare le cose». Tema dominante della conferenza è stata la cattiva politica, contro la quale Golino si candida rimettendo al centro del dibattito quelli che dovrebbero essere i valori di chi governa. «Mi candido in un momento nel quale sembra pericoloso sfidare la rabbia della gente e dei cittadini, in serie e gravi difficoltà economiche; in un momento nel quale il lavoro sembra un miraggio, e sia lo stato, sia la politica, non riescono a colmare le infinite incertezze di un popolo che forse, come mai nella propria storia, è sfiduciato e quasi rassegnato al proprio destino – ha spiegato – In un momento in cui, proprio per questo stato d’animo, la gente non va a votare e se vota, esprime un consenso prevalentemente di protesta, una candidatura in un partito politico storico, come quello radicato nel simbolo dello scudo crociato, può essere un grande rischio. Con l’aiuto dei tanti amici presenti stasera sono convinto di no. Armati del nostro coraggio, lo stesso che abbiamo avuto negli anni che ci hanno maturato e ci hanno fatto diventare impermeabili agli attacchi interni del partito e allo schiacciamento conservatore di chi ha fatto della politica un proprio privilegio, abbiamo l’obbligo di impegnarci e spiegare in prima persona che la politica è fondamentale nella vita pubblica, che il voto di protesta non porta da nessuna parte. Oggi, noi tutti dobbiamo guardare alle persone, e valutare, oltre i loro intendimenti programmatici». Di programmi, Golino si riserva di parlare nel corso della campagna elettorale che, per lui, prenderà il via già da domani, anche se nel suo intervento, ha voluto fissare dei punti chiave che si legano a doppio filo a quello che dovrebbe essere l’impegno di chi governa. «Sul nostro territorio ci sono tante occasioni mancate come quella della Novamont, colosso delle biotecnologie che era pronta ad investire nell’area della ex 3M 147 milioni di euro andati poi a Porto Torres in Sardegna, dove sono state effettuate anche 250 assunzioni solo per delle lungaggini burocratiche – ha sottolineato Golino – altre che potrebbero diventarlo, come l’interporto dove avrebbero dovuto trovare occupazione centinaia di persone e dove, invece, operano, e non si sa ancora per quanto, a rotazione, una quarantina di persone con un accordo di programma scaduto dal lontano 2006. A questo aggiungiamo le crisi industriali come Jabil e Finmek su cui è necessario tenere alta la guardia».