“Non c’era bisogno di avere la palla di vetro , quando per mesi, a partire dalla formazione delle liste e poi dalla campagna elettorale, e poi ancora dall’attività amministrativa e politica del Sindaco Marino, per prevedere con assoluta precisione, come io ho fatto, ciò che sarebbe accaduto. È sufficiente rileggere i testi delle mie dichiarazioni ai giornali , riascoltare le dichiarazioni fatte nelle televisioni, i comizi pubblici”. Lo dichiara l’ex candidato sindaco del centrodestra Riccardo Ventre in merito alla crisi politica che si è aperta al comune di Caserta. “E’ da premettere che, a mio giudizio, una sana ambizione in politica è indispensabile, tanto gravoso e assorbente è l’impegno in questo campo, ma quando l’ambizione diventa smodata per cui, come è avvenuto da parte del candidato Sindaco di Caserta , si fanno campagne acquisti di candidati di tutte, dico tutte , le provenienze, ai quali si promettono le cose più strane e ovviamente giuridicamente impossibili, sottraendoli al candidato Sindaco avversario ( e se richiesto nelle sedi competenti sono disponibile a fare nomi e cognomi), quando si lascia al loro posto una pletora di alcuni dirigenti che da anni delinquono , perché si ha bisogno del loro aiuto per cercare di pagare le cambiali firmate ai transfughi del momento, quando non sapendo che cosa fare e dovendo far fronte alle richieste di chi aveva abbandonato il campo di appartenenza pur di ottenere il mantenimento di una promessa a volte estorta a volte fatta spontaneamente da chi voleva quel candidato in lista , si compone (parzialmente) la giunta in tempi storici e si fanno le dichiarazioni programmatiche mesi dopo le elezioni, quando i conti non tornano in alcun modo , quando si aprono inchieste giudiziarie quasi quotidianamente, quando aspiranti vincitori di una gara operano come se fossero tali quindici giorni prima dell’espletamento della gara stessa( e poi guarda caso vincono effettivamente quella gara) , quando non si vincolano i monti Tifatini gioiello della nostra terra, per consentire in maniera evidente e palese di continuare ad inquinare la città, quando per lo stesso motivo si dorme sul completamento del Policlinico, quando infine ogni potere discrezionale che ha il comune in materia di imposte lo si usa a favore di chi se ne giova sottraendo soldi dalle tasche dei cittadini ( perché quell’azienda ha assunto parenti amici e amici degli amici di politici, ed anche per questo le prove sono agli atti) ,quando in varie inchieste giudiziarie relative al comune compaiono nomi di appartenenti alla criminalità organizzata molte volte in combutta con amministratori e o dirigenti, e potrei continuare per centinaia di pagine, non c’è altra via che gli organi competenti inviino d’urgenza una commissione d’accesso per verificare ciò che sta avvenendo nel nostro Comune “. Rentre si rivolge direttamente a Marino: “Allora Sindaco lei che ha tanta esperienza di amministratore per ‘altro in tanti schieramenti politici, lei che in base a tale esperienza non può non vedere con assoluta chiarezza in quale stato è ridotto il nostro Comune , a mio giudizio ha davanti a sé tre vie : la prima , che le darebbe grande onore , è quella di dimettersi riconoscendo d’avanti a tutta la Citta di avere sbagliato; La seconda è quella di sollecitare una commissione d’accesso; La terza , che sarebbe la peggiore per lei, con alcuni suoi collaboratori, e per la città è quella di attendere, immagino , con timore, l’esplodere delle inchieste giudiziarie in corso che porterebbero inevitabilmente e obbligatoriamente tra l’altro lo scioglimento del Consiglio Comunale, gettando ulteriore fango su questa nobile e civile città che ha espresso personaggi che hanno caratterizzato la vita politica ed istituzionale Italiana. Dico queste cose con assoluta serenità anche se con l’amarezza di chi vede la nostra Città, un tempo splendente, oggi ridotta ad un accumulo di azioni giudiziarie,di arresti, di malaffare e quanto di peggio vi può essere in una comunità”.

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