MONDRAGONE – Una breve risposta ai consiglieri comunali di opposizione del Comune di Mondragone credo sia doverosa, ancorché una banalissima vicenda rischia di essere elevata a vero e proprio “caso politico-amministrativo”.

Credo che in un Comune come quello di Mondragone vi siano molti argomenti di carattere amministrativo di estremo interesse per la collettività. E ancora credo che il Consiglio comunale debba essere utilizzato per risolvere problemi di rilevante importanza per la comunità. Rilevo, invece, che buona parte dei consiglieri di opposizione vuole elevare a “caso politico-amministrativo” il semplice trasferimento in altra sede di un centro diagnostico che già opera da diversi anni sul territorio comunale. Di questo si tratta e non di altro.

Il fervore che anima i consiglieri di opposizione sull’argomento è fuori posto e fuori luogo rispetto a ben altre problematiche che dovrebbero interessare il Consiglio comunale.

Tenuto conto che il piano regolatore, a suo tempo commissionato al famoso architetto Pica Ciamarra (e costato diverse migliaia di euro alla comunità mondragonese), è carente in alcuni aspetti del regolamento edilizio – qual è appunto l’istituto della concessione in deroga per opere di pubbliche utilità (case, chiese, fabbriche, centri sanitari pubblici ecc) -, per quanto concerne il centro diagnostico in questione, occorrerebbe che tali consiglieri si documentassero sulla banale quanto evidente circostanza secondo la quale nei locali seminterrati, manchevoli dell’agibilità, è installata un’apparecchiatura radiologica che necessita di tale sistemazione per il suo funzionamento, contrariamente agli altri numerosissimi casi (che non sembrano interessare i nostri poco diligenti amministratori di opposizione) in cui private abitazioni, sorte nella stessa zona, adibiscono i locali seminterrati ad uso residenziale.

E’, infatti, l’uso residenziale dei vani interrati ad essere proibito dal vigente strumento urbanistico e non certo l’allocazione di strumentazione scientifica per una struttura che è a tutti gli effetti di legge “struttura pubblica”.

Quanto al ricorso alla Procura della Repubblica, ben venga. Appureremo così, anche in quella sede, se esistono fenomeni di devianza tendenti, appunto, ad impedire al centro diagnostico del dott. Orlando Gentile la possibilità di erogare prestazione di risonanza magnetica nucleare per la collettività mondragonese e perché mai, per anni, l’ufficio tecnico comunale abbia ignorato tale stato di diffuso abusivismo.

Nelle more, sono già stati depositati presso il Comune di Mondragone i relativi atti di diffida affinché l’ente stesso provveda ad istruire la concessione in deroga, assumendosi (il Comune e tutti gli amministratori) anche le conseguenti responsabilità per l’ingente danno economico che la loro inerzia sta provocando ad un cittadino ed ad un imprenditore sanitario dallo scorso mese di maggio ad oggi.

Quanto al consigliere Francesco Supino, radiologo, consigliamo maggiore cautela nell’ergersi, nella circostanza, a difensore di una presunta legalità essendo egli stesso dipendente, per il massimo delle ore previste dalla vigente normativa regionale, di una ben nota Casa di Cura e, nello stesso tempo, consulente per un altro centro diagnostico di radiologia che pure opera in Mondragone.

Per quest’ultimo centro, già sottoposto a rilievi da parte dell’Asl locale e della Guardia di Finanza, mi farò personalmente carico di chiedere l’intervento del direttore generale dell’Asl perché provveda a sanzionare ogni eventuale carenza di requisiti organizzativi, strutturali e strumentali eventualmente presenti, ivi compresa l’eventuale eccedenza di prestazioni radiologiche erogate rispetto alla capacità operativa massima determinata per il centro medesimo.

Per quanto mi riguarda continuo esaurita la querelle e resto a disposizione per un pubblico confronto nell’aula consiliare del Comune di Mondragone con quanti sono disponibili alla trattazione dell’argomento.

On. Vincenzo D’Anna

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