CASAPESENNA – Pina Picierno torna sulla vicenda della chiusura del posto fisso di Polizia di Casapesenna con una interrogazione al ministro dell’Interno Angelino Alfano ed una lettera al Capo della Polizia, il prefetto Alessandro Pansa.
La deputata del Partito Democratico, responsabile nazionale Legalità e Lotta alle Mafie del partito, ha ribadito la necessità di lasciare aperto il locale nucleo operativo della Polizia di Stato. Ricordando anche i dati e i successi riportati dal posto di Polizia (90mila controlli di persone e veicoli effettuati dal 2010 al 2012, molti dei quali hanno portato ad importanti arresti tra cui i capiclan Zagaria, Schiavone, Bidognetti), al vicepremier e al vertice della Polizia, Pina Picierno ha chiesto di “rivedere radicalmente la decisione relativa alla chiusura di un fondamentale presidio di legalità quale quello di Casapenna, in una terra complicata nella quale deve essere costante e forte il contrasto all’antistato”.
“Tale chiusura – ha spiegato l’esponente della segreteria nazionale Pd – rischia di apparire come un vero e proprio abbandono da parte dello Stato, in una terra che da anni è martoriata e “bloccata” dallo strapotere della criminalità organizzata: in questa guerra il presidio di Casapenna ha rappresentato un vero e proprio baluardo di legalità, e la sua cancellazione potrebbe portare ad una diminuzione delle operazioni di controllo del territorio, vanificando, nei fatti, i numerosi successi ottenuti grazie all’impegno strenuo delle forze dell’ordine”.
Sia nell’interrogazione al ministro Alfano che nella lettera al Prefetto Pansa, la parlamentare ha poi ricordato la battaglia dei tanti cittadini che sono scesi in piazza lo scorso 19 giugno e ha chiesto che “venga ascoltata la voce di quanti non solo chiedono che non venga chiuso questo importante avamposto ma anzi che lo si rafforzi, intensificando la presenza delle unità presenti e stabilendo un ufficio denunce e, per rimediare alle difficoltà economiche che giustificano la chiusura del posto fisso, si tenga conto anche della proposta di utilizzare uno dei tanti beni confiscati alla camorra”.
L’interrogazione al ministro Alfano è firmata anche da altri parlamentari, tra i quali il segretario regionale Pd Enzo Amendola, Valeria Valente, Emanuele Fiano, Luisa Bossa, Simone Valiante, Arturo Scotto.