MARCIANISE – Riceviamo e pubblichiamo il documento dei Popolari democratici sul dibattito in corso per la scelta del candidato sindaco. “I popolari Democratici ritengono che le prossime elezioni amministrative non si possano affrontare con leggerezza e superficialità . La situazione a Marcianise è particolarmente delicata e preoccupante. E non solo per la questione generale della crisi economica, della disoccupazione e della povertà sempre più diffusa.

E non solo nemmeno per il disgusto, e la rabbia dei cittadini nei confronti di una classe politica che sperpera il pubblico denaro. A Marcianise c’è qualcosa in più. In solo 4 anni abbiamo avuto 3 scioglimenti del Consiglio comunale ( 2 volte con amministrazioni del centrosinistra ; 1 volta con un’amministrazione di centrodestra) (1 volta per ipotizzate infiltrazioni camorristiche; 2 volte per rotture politiche interne). La disoccupazione ha raggiunto cifre paurose. Sul piano delle realizzazioni pubbliche, a parte la piscina, non c’è stata un’opera pubblica realizzata o portata a termine. Sul piano politico, c’è una crisi profonda. I partiti o sono del tutto inesistenti o frantumati (28 assessori negli ultimi due anni), o sono assoggettati a logiche personalistiche. Tutto questo ha creato un clima di incertezza, stanchezza, sfiducia e rabbia dei cittadini nei confronti della politica e della classe politica. [Ne è prova il fatto che nelle recenti elezioni politiche, nonostante la presenza di numerosi ed autorevoli candidati locali, si è avuto un astensionismo superiore al 30% (finora esso si aggirava sul 12/15 %). Inoltre, i partiti tradizionali hanno lasciato sul campo più di 5.000 voti]. Da questa situazione di stallo amministrativo e di frantumazione politica la Città deve uscire se non vuole impantanarsi in un irreversibile degrado sociale e politico ed economico. Inutile scambiarsi colpe e responsabilità a livello personale. Sarebbe un gioco sterile e controproducente. A parte le responsabilità personali, è il terreno su cui si muove la politica che è inquinato, avvelenato, minato. La politica è avvitata su se stessa senza alcuna attenzione alla “città vera”. In queste condizioni non ci sono demiurghi. Niente di buono crescerà mai in queste condizioni. Occorre voltare pagina e cambiare direzione di marcia. Occorre, soprattutto, che questa volontà di cambiamento sia concretamente percepita dai cittadini. Purtroppo, non possono esprimere una reale volontà di cambiamento, quanti, nel bene e nel male, sono stati protagonisti ed attori principali della politica locale degli ultimi anni. Occorre proporre forze, energie e volti nuovi, accompagnati da quanti hanno già fornito prova di capacità, competenza e conoscenza dei problemi della città. Questo non è “nuovismo” né volontà di ricorrere alla cosiddetta “società civile” alludendo a persone che si sono sempre tenute lontane dalla politica e dai suoi problemi (Se nella loro vita queste persone hanno preferito “evitare di sporcarsi”, è opportuno non scomodarle e preservarle nel loro candore e nella loro “civiltà”). Significa piuttosto individuare persone che abbiano nella loro vita dimostrato interesse per la vita politica e sociale, impegnandosi fattivamente per il bene comune attraverso associazioni politiche, culturali e di volontariato”.

 

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