AVERSA – Da quando, circa un anno fa, il sindaco Giuseppe Sagliocco si è insediato alla guida del comune normanno deve esser capitato qualcosa di cui, evidentemente, noi di Campania Notizie, non ci siamo accorti:  o l’ultimo censimento ha sancito la fuga di decine di migliaia di cittadini trasformando Aversa in un comune al di sotto dei 15mila abitanti o c’è stata una delibera che ha sancito l’indipendenza della città dalla Repubblica Italiana e quindi dalla normative che disciplinano il funzionamento degli enti locali.

Da queste pagine web vi abbiamo già raccontato che il sindaco Sagliocco non ha informato il consiglio comunale delle sue linee programmatiche, non rispettando quindi i dettami della legge e l’articolo 44 dello Statuto Comunale dove è scritto chiaramente che “entro quattro mesi dalla prima seduta del Consiglio Comunale, il Sindaco, sentita la Giunta, consegna al Presidente del Consiglio il testo contenente le linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato, le quali vengono comunicate al Consiglio nel corso del mese successivo”. Linee programmatiche che dovrebbero poi essere verificate di anno in anno.

Ma c’è anche un’altra grave mancanza del sindaco Sagliocco e della sua amministrazione. La giunta, infatti, non ha mai approvato il Peg per l’anno 2012. Il Peg (Piano esecutivo di gestione) è un atto obbligatorio per i comuni superiori ai 15mila abitanti. E’ l’atto in cui la politica traduce in impegni concreti gli indirizzi di spesa generici contenuti nel bilancio di previsione.

Per comprende bene l’importanza dell’atto citiamo uno studio di Maria Grazia Toppi sul portale diritto.it che scrive:Attraverso il PEG, infatti, la Giunta definisce in termini programmatici ed operativi, le linee strategiche adottate dal Consiglio comunale e contenute nel bilancio pluriennale, nella relazione previsionale e programmatica e nel bilancio annuale. Da quanto detto si evince la duplice importanza del PEG: da un lato la sua adozione consente di verificare la rispondenza degli indirizzi politico – amministrativi impartiti dal Sindaco e dalla Giunta con quelli definiti dall’’organo consiliare, dall’’altro definisce gli obiettivi di gestione da affidare ai responsabili dei servizi. Si può, quindi,  affermare che il PEG, oltre ad essere il documento fondamentale attraverso il quale si attua la separazione tra le competenze politiche e gestionali, costituisce una vera e propria “cerniera operativa” tra organi di governo e di gestione”.

Il Peg, inoltre, dovrebbe essere redatto al termine di un confronto dialettico tra giunta e dirigenti. Ma la dialettica e il confronto non sono fattispecie che rientrano nella prassi quotidiana del primo cittadino che ha accentrato su di se tutto il processo decisionale della macchina amministrativa comunale.

Il Peg, aggiungiamo ancora,  avrebbe dovuto essere approvato  dopo il bilancio di previsione e prima dell’inizio dell’esercizio finanziario. Il comune normanno, ricordiamo, ha approvato nel settembre del 2012 il bilancio previsione e l’esercizio finanziario 2012 è ormai al termine. Il consuntivo è già stato approvato in giunta e a breve andrà in consiglio comunale per l’approvazione definitiva.

Il Piano esecutivo di gestione, la cui struttura non è definita nel Tuel, deve comunque contenere informazioni sui servizi, i responsabili dei servizi, gli obiettivi assegnati, le risorse disponibili. E’ chiaro quindi che una sua assenza accentra sul primo cittadino molte decisioni ed espone i dirigenti comunali che si assumono la responsabilità di spesa in assenza di indirizzi politici. Vale forse anche la pena sottolineare che da dicembre il dirigente dell’area finanziaria Claudio Pirone è in malattia per le conseguenze di un incidente in moto e che l’interim è stato affidato a Gemma Accardo.

Aversa, quindi, è governata da un’amministrazione senza obiettivi. L’invito che facciamo agli amministratori e ai dirigenti comunali è di cercare su Google le sentenze della Corte dei Conti inerenti provvedimenti adottati in assenza del Peg. Il portafogli potrebbe iniziare a tremare.

Angelo Golia

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