Soffia sempre con più forza il vento delle polemiche nel Pd di Orta di Atella. Una parte del circolo ha inviato un documento al segretario del Pd di Caserta Raffaele Vitale, al leader campano Assunta Tartaglione, e ai responsabili provinciale e regionale dei circoli, rispettivamente Vito Marotta e Dionigi Magliulo per ripercorrere le tappe che hanno portato allo svolgimento del congresso cittadino con l’elezione di Michele Vitale a segretario cittadino, di Arcangelo Roseto a presidente, e dei nove componenti del direttivo. La missiva è sottoscritta dal capogruppo consiliare Francesco Piccirillo, nella veste di presidente della seduta congressuale e da Maria Lombardi in qualità di segretario di presidenza. In sostanza, una fetta dei dem ortesi ribadisce la “legittimità del congresso” e chiede l’avallo dei vertici regionali del partito, dopo la presa di posizione di Raffaele Vitale e Franco De Michele per i quali “l’elezione del nuovo gruppo dirigente del Pd di Orta di Atella non è valida e il circolo resta commissariato”.

Ecco il testo del documento inviato al Provinciale e al Regionale. “In data 29 aprile 2014 l’assemblea degli iscritti del circolo di Orta di Atella si è regolarmente costituita alla presenza del commissario cittadino Franco De Michele per svolgere i lavori congressuali. In quella stessa data l’assemblea degli iscritti all’unanimità decideva di ultimare i lavori congressuali in data 15 giugno 2014 alle ore 11 (chiusura inizialmente prevista il 3 maggio 2014 per lo svolgimento delle votazioni per le elezioni degli organismi dirigenti). Come comunicato dallo stesso commissario a mezzo stampa il 3 maggio 2014 e come di nuovo ribadito dallo stesso Franco De Michele il 14 giugno 2014. Il 15 giugno 2014, due ore prima dell’apertura dei lavori congressuali, il commissario Franco De Michele inviava sms a tre iscritti (su oltre 400 iscritti) in cui comunicava che il congresso era rinviato a data da destinarsi “causa i mancati presupposti di unità del circolo”. In assenza del commissario (il quale non si recava al circolo di Orta di Atella) l’assemblea degli iscritti decideva di proseguire con i lavori congressuali ritenendo dannoso per il circolo un ennesimo rinvio ed inspiegabili le motivazioni e le modalità con cui il commissario chiedeva il rinvio del congresso cittadino. L’assemblea eleggeva all’unanimità presidente della seduta Francesco Piccirillo e segretario di presidenza Maria Lombardi. A seguito di un vero e proficuo dibattito sul futuro del Pd e del territorio di Orta di Atella alle ore 13 l’assemblea votava all’unanimità quale segretario cittadino il giovane Michele Vitale e nel ruolo di presidente Arcangelo Roseto. Inoltre la stessa assemblea eleggeva il proprio organismo direttivo nel numero di 9 componenti”.

Il “caso Orta di Atella” potrebbe aprire un muro contro muro tra i vertici provinciali e quelli regionali. A Caserta la segreteria è schierata ovviamente con De Michele, che è anche responsabile organizzativo provinciale, a Napoli invece il gruppo dirigente è vicino alle posizioni di quella parte della sezione ortese che ritiene superato il commissariamento dopo lo svolgimento del congresso. Tra l’altro il responsabile campano dei circoli è il sidanco di Villa di Briano Dionigi Magliulo, che fa parte della stessa componente, guidata da Nicola Caputo, che all’ultimo congresso provinciale ha appoggiato la candidatura alla segreteria di Peppe Roseto. Quest’ultimo è consigliere comunale ad Orta di Atella e appoggia, assieme altri componenti del gruppo consiliare, i nuovi organismi dirigenti cittadini eletti lo scorso 16 giugno. Insomma, la battaglia nel Pd ortese potrebbe superare i confini locali e aprire un fronte di guerra tra la segreteria provinciale e quella regionale. Difficile dire chi la spunterà. L’ago della bilancia potrebbe pendere a favore di De Michele per un grave errore politico dei firmatari del documento. Tra gli altri, la missiva è indirizzata al segretario provinciale Raffaele Vitale, ma come tutti sanno lui è solo facente finzione. Una svista imperdonabile che potrebbe costare caro a Piccirillo e company.

Mario De Michele

 

 

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