CASERTA – Riceviamo e pubblichiamo una nota del dipartimento Cultura del Pd Caserta sulla protesta degli studenti casertani contro il disegno di legge Aprea. “La scorsa settimana è stata caratterizzata dalla protesta degli studenti casertani che stanno svolgendo un’opposizione ferma e dura in particolare al disegno di legge Aprea,

voluto dall’attuale maggioranza, seppur con qualche modica di facciata. La proposta di legge (che porta il nome della ex deputata PDL, ora assessore alla istruzione in Lombardia) relativa alla riforma degli organi collegiali sembra essersi arrestata. Un ruolo fondamentale è stato certamente svolto dall’opposizione ferma che una parte del mondo della scuola, associazioni e movimenti all’unisono stanno esprimendo. La lotta degli studenti è realizzata anche allo scopo di riuscire a sensibilizzare il mondo politico sul tema tanto importante della scuola e della formazione; è presente un movimento spontaneo che spesso i media ignorano e che con difficoltà raggiunge le prime pagine dei grandi quotidiani, ma c’è ed è fortemente attivo.

La scuola, e più in generale la formazione, è la madre di tutte le problematiche, è il tema centrale di una democrazia moderna, riguarda il paese e il suo stesso assetto costituzionale. Per gli studenti, anche casertani, Il futuro della scuola va discusso attraverso un grande momento di partecipazione che deve coinvolgere tutti i soggetti protagonisti: l’obiettivo è quello di scongiurare la deriva della privatizzazione della scuola, con l’inevitabile processo di aumento delle diseguaglianze tra ceti ricchi e ceti poveri, tra offerte formative disomogenee nelle diverse aree nazionali. La lotta è finalizzata ad evitare un modello di scuola aziendalizzata, che porterebbe imprese e privati a finanziare programmi ed istituti. Al centro del dibattito fortemente acceso, e pur pienamente democratico, i giovani hanno posto (oltre al ddl Aprea) temi quali il diritto allo studio, un adeguato welfare studentesco, l’edilizia scolastica, una didattica alternativa e più moderna.

La protesta ha anche fatto emergere l’importanza delle reti di insegnanti, dei movimenti. Attraversiamo un periodo in cui forte è il distacco dei cittadini dalla politica tradizionale e i media restano in silenzio su un tema cruciale come la scuola e il sistema formativo, al contrario la rete ed i ragazzi in protesta sono la inconfutabile testimonianza che i cittadini mantengono vivo il desiderio di partecipazione ai momenti decisionali e ciò facendolo attraverso i canali della modernità (la rete, i social network, i blogs e le mail). È questa una importante e fondamentale novità che in pochi nel mondo della politica riescono in pieno a cogliere. Nel mondo scuola sta accadendo proprio questo. Il ruolo dei movimenti spontanei e delle “forze civili” è essenziale ed imprescindibile, tanto più in un tempo di isolamento e di debolezza del dibattito più propriamente politico.

Il PD si candida ad essere il partito che vuole mettere insieme forze politiche, associazioni, reti, comitati e singoli cittadini e che ponga il tema della scuola, costituzionalmente garantita, e della formazione tout court, come centrale per lo sviluppo morale ed economico del nostro Paese. Per una politica progressista e di sinistra è assolutamente necessario assumere la scuola al primo posto della propria agenda politica; è fondamentale per uscire dalla crisi della globalizzazione potenziare gli investimenti, innovare e modernizzare la qualità formativa, l’Università e la ricerca. E’ questo che chiedono a viva voce gli studenti casertani e un partito progressista non può e non deve abdicare alla sua funzione di interprete del malessere dei propri figli, di soggetto politico in grado di dare risposte al grido di paura che pervade la generazione dei genitori per l’incertezza del futuro dei loro figli”.

 

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