CASERTA – Il Comune di Caserta ha meno di tre mesi per compiere un autentico miracolo: innalzare i livelli di raccolta differenziata dal misero 38% fatto registrare nel 2011, al 50% previsto per Legge. Per la precisione, tale obiettivo doveva essere conseguito entro il 31 dicembre 2011, ma i dati relativi all’anno scorso sono stati certificati e resi pubblici dall’organo competente (Regione Campania, A.G.C. 21 Programmazione e Gestione dei Rifiuti) soltanto il 3 ottobre, evidentemente a causa della tardiva trasmissione degli stessi da parte degli organi competenti.

Come si evidenzia nel medesimo documento della Regione, l’art. 1 comma 6 del D.L. 196/2010, convertito con modificazioni dalla L. 1/2011, prevede che “nel caso di mancato rispetto da parte dei Comuni degli obiettivi minimi di raccolta differenziata stabiliti dall’art. 11 comma 1 del D.L. n. 90 del 23/5/2008 (25% al 31/12/2009, 35% al 31/12/2010, 50% al 31/12/2011), convertito con modificazioni dalla L. 123/2008, così come certificati dalla Regione Campania, il Prefetto diffida il Comune inadempiente a mettersi in regola con il sistema della raccolta differenziata, assegnandogli il termine perentorio di tre mesi. Decorso inutilmente tale termine, il Prefetto attiva le procedura di nomina di un commissario ad acta”.

La domanda, a questo punto, nasce spontanea: come mai la Signora Prefetta temporeggia e non procede tempestivamente alla diffida del Comune, così come previsto dalla Legge? Magari, una simile azione potrebbe svegliare dal torpore il Sindaco e la sua maggioranza, che forse pensano di poter colmare il divario che li separa dal salvifico 50% con gli estemporanei blitz sull’abbandono indiscriminato di rifiuti, visti negli ultimi giorni. Il tutto, in un quadro ancor più disastrato, tra isole ecologiche allo sbando (in quella di via Cappuccini manca addirittura da oltre un anno l’energia elettrica!), ed un nuovo bando di gara, in via di aggiudicazione, che diminuirà ancor di più la qualità della differenziata, in quanto non è prevista la distribuzione degli idonei sacchetti per la raccolta.

Speranza per Caserta non sta a guardare: infatti ha già presentato una interrogazione urgente, per chiedere in che modo l’Amministrazione intende effettuare quel radicale cambio di rotta che le eviterebbe la “chiusura anticipata”, e contestualmente ha inviato una nota a Sua Eccellenza la Prefetta Carmela Pagano, per chiedere lumi circa la procedura di diffida che sarebbe già dovuta partire nei confronti del Sindaco.

Non si può non sottolineare come l’attuale Amministrazione Comunale e quella Provinciale hanno registrato un totale fallimento nella gestione dei rifiuti. I fatti parlano da soli.

Un vuoto politico e amministrativo reso ancor più grave dalla pressione che la camorra continua, senza scalfiture, ad esercitare su Terra di Lavoro, e di cui la vicenda di Trentola Ducenta rappresenta solo la punta di un iceberg.

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