SANTA MARIA CAPUA VETERE – “L’area individuata dal commissario straordinario per la realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica a Santa Maria Capua Vetere non è idonea per varie ragioni, tra le quali un vincolo di destinazione urbanistica e una eventuale presenza di ritrovamenti archeologici”.
E’ quanto osserva l’amministrazione comunale in una lettera inviata allo stesso commissario straordinario e firmata dal sindaco Biagio Di Muro e dal dirigente del settore tecnico Roberto Di Tommaso. Il documento esamina, dal punto di vista normativo e tecnico, la procedura adottata per l’individuazione del sito e, come già anticipato in sede di conferenza dei servizi, evidenzia una serie di incongruenze. Si fa notare, in particolare, che nel progetto preliminare presentato dal commissario straordinario non c’è traccia di indagini geologiche, idrologiche, idrauliche, geotecniche, nonché archeologiche e sulle interferenze.
“Oltre all’aspetto formale – spiega il sindaco Di Muro – è condizione preliminare a qualsiasi valutazione tecnica uno studio in materia ambientale, con indagini approfondite delle aree interessate e di quelle limitrofe. La presenza, a poche centinaia di metri, della casa circondariale (dove è stato di recente inaugurato un nuovo padiglione per 300 detenuti, che porta la popolazione carceraria a circa 1300 persone, oltre il personale addetto) e la vicinanza al centro abitato, soprattutto alla luce della relazione dell’Arpac, destano non poche perplessità sulla idoneità del sito prescelto”. Il documento dell’amministrazione comunale evidenzia, inoltre, che l’area ricade in zona D-Pip “Industriale-Artigianale”, dove ogni intervento è subordinato a preventivo piano di insediamento produttivo. Ogni intervento sul territorio cittadino, infine, deve essere assoggettato a parere preventivo favorevole della soprintendenza archeologica.
“Davvero non si comprende – conclude il sindaco Di Muro – come si possa ritenere idonea quell’area, ma soprattutto come si possa pensare che sia adatta alla risoluzione urgentissima della problematica del ciclo dei rifiuti in provincia di Caserta e in Campania. Questa amministrazione si oppone con fermezza a una decisione che vogliono imporci dall’alto, che non tiene conto della già grave situazione ambientale, che è illogica e che non sarebbe neanche funzionale allo scopo e all’urgenza. La nostra è una reale e ferma opposizione al progetto, non certo come le chiacchiere di maniera che, in passato, altri amministratori compiacenti (gli stessi che oggi si ergono a moralizzatori dai banchi della minoranza) hanno inscenato, consentendo di fatto la realizzazione del Cdr sul nostro territorio”.