CESA – Qualunque sia il colore politico della prossima amministrazione comunale essa dovrà fare i conti con il taglio dei contributi statali, il ritorno dell’Imposta Comunale sugli Immobili e con l’inevitabile aumento delle tariffe che dovrebbe permettere agli enti locali di garantire un minimo di servizi al cittadino.
Chi, dunque, dovesse decidere di competere per la guida di un comune dovrà quanto meno avere l’onestà intellettuale di dire la verità ai propri concittadini senza gettare fumo negli occhi. A Cesa, dove sono già iniziate le grandi manovre elettorali, lo ha fatto il sindaco uscente Enzo De Angelis (che ha già annunciato la sua rinuncia alla ricandidatura ndr) nel suo messaggio di augurio alla città, ma lo ha fatto anche Cesario Liguori, fondatore del movimento Cesa al centro e tra i papabili candidati alla carica di primo cittadino, il quale ha invitato gli altri partiti cittadini a mettere da parte le diatribe interne e dire alla gente cosa si vuole fare per far crescere Cesa. “La crisi che stiamo vivendo -spiega – mi preoccupa per l’impatto negativo sulla vita della comunità cesana e sui risvolti pratici che ne conseguiranno. Inutile negarlo, il 2012 sarà l’anno della nuova ICI, delle addizionali, dei tagli ai servizi, ma sarà anche l’anno del ricambio amministrativo e di nuove elezioni”. Non meraviglia, pertanto, che già sia iniziata la corsa alla denigrazione di un avversario politico che sia esso potenziale o reale. “Bisogna evitare – commenta Liguori – che la politica di Cesa diventi soltanto un groviglio di piccoli interessi che avvicinano famiglie e gruppi, di maldicenze e pettegolezzi fatti circolare per attaccare gli avversari, di personaggi alla ricerca di candidature per i motivi più vari. Bisogna evitare che la politica di questo paese diventi solo o prevalentemente questo, che si inaridisca in schemi prefissati che vedono, ad esempio, personaggi agitare i loro ( presunti) pacchetti di voti a destra e a manca alla ricerca di fantasticate leadership, senza però spiegare alla gente cosa vogliono fare, come si pongono di fronte alle problematiche del paese. Questo paese non crescerà se non avrà il coraggio di scegliere una classe dirigente capace di gestire il presente e programmare il futuro slegata da piccoli interessi di bottega e piccoli o grandi egoismi”.