CANCELLO ED ARNONE – «Non si smentisce mai, il sindaco fa sempre il Pasqualino…». Ironizza sulle ultime affermazioni del primo cittadino di Cancello Arnone Pasqualino Emerito a proposito della vicenda espropri, il leader dell’opposizione Raffaele Ambrosca.

«La campagna elettorale è finita, è giunto il momento di passare alla concretezza. Emerito, nel goffo tentativo di tirare scheletri dall’armadio che non ci sono, finisce sempre per tirarsi la zappa sui piedi – ha detto Ambrosca – lo ha fatto di nuovo sulla vicenda degli espropri, palesando la solita approssimazione amministrativa». Ma, l’avvocato, non si limita a polemizzare ed entra nel merito delle questioni. «Per offrire delle opere pubbliche alla nostra città, abbiamo effettuato degli espropri di terreni dall’istituto diocesano ai costi imposti dalle tabelle catastali delle aree. Non potevamo fare diversamente, perché saremo incorsi in un reato di natura contabile – ha spiegato Ambrosca – Emerito chieda al suo vicesindaco Paolo che, nella nostra amministrazione era assessore, che ha seguito da vicino l’operazione. Lei sa bene che abbiamo rispettato tutti i parametri del caso. Così come previsto dalla legge, abbiamo pagato i proprietari in base ai valori del catasto». Ed è qui che entra in gioco l’amministrazione Emerito. «Successivamente, i proprietari hanno presentato ricorso, chiedendo che gli fosse riconosciuto un costo superiore per l’esproprio perché la classificazione catastale delle aree non era corretta – ha spiegato – in queste settimane, stanno arrivano i responsi, mi chiedo come mai il Comune, in questi anni, non abbia provveduto a delle transazioni, aprendo un dialogo con i proprietari che ci avrebbe fatto risparmiare dei soldi. Eppure l’unico rapporto politico consolidato che ha il sindaco, avrebbe consentito di interagire con i proprietari, visto che un congiunto del suo leader è al vertice dell’istituto diocesano». A proposito delle proprietà dell’istituto diocesano, nelle Ambrosca fa riferimento a insistenti voci ricorrenti in Paese. «A Cancello Arnone si dice che alcune famiglie degli amministratori abbiano acquistato a costi stracciati dei terreni dalla curia – ha concluso Ambrosca – dal momento che, ci accingiamo a mettere mano al Puc, chiedo al sindaco di smentire queste dicerie per sgomberare il campo da pericolose illazioni».

 

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