CASERTA – I consiglieri comunali Francesco Apperti e Norma Naim di Speranza per Caserta intervengono in riferimento ai festeggiamenti dei militari della Brigata Garibaldi al ritorno dall’Afghanistan.
“Speranza per Caserta esprime il proprio stupore nel vedere centinaia di innocenti bambini ed adolescenti delle scuole casertane, costretti a rendere omaggio ad una cultura di guerra, anche se camuffata da missione di pace. Una doverosa premessa, a sgombrare il campo da qualsiasi fraintendimento: massimo rispetto per questi ragazzi, per la loro competenza, per l’impegno profuso, purtroppo spesso inconsapevolmente manovrati dai potentati mondiali, che gestiscono a loro piacimento le crisi politiche del nostro pianeta, per scatenare conflitti che hanno, sostanzialmente, il duplice obiettivo di dare sfogo alla valvola a pressione delle industrie belliche, e di disegnare gerarchie e poteri nello sfruttamento delle sempre più scarse risorse energetiche.
Ebbene sì, dispiace essere così rudi e radicali, ma siamo nel 2012 ed è tempo che ai nostri bambini venga spiegata la verità, che le missioni di pace non esistono, e che quei ragazzi in divisa tornavano da una missione di guerra, con elicotteri, bombe, morti tra civili e militari, e tutto ciò che fa da corollario a questo termine così amaro.
Tenete lontani i bambini da queste pantomime. Insegnate loro, piuttosto, che la Terra è una sola, che siamo sette miliardi di persone che le diversità non devono separare, e che solo la ricerca della Pace potrà davvero salvarci.
E nel vostro piccolo, cari Professori e Dirigenti Scolastici, provate per un attimo a pensare a quante risorse economiche vengono sottratte alle vostre scuole, alle attrezzature, alla didattica, ai posti di lavoro, dall’impiego di un cacciabombardiere qualsiasi. E chiedetevi se non sia il caso di cominciare ad essere ribelli, finanche sovversivi, verso un sistema politico ed economico che sta annientando le nostre dignità. Le vostre, in primis.
All’insegnamento si chiede sempre di sottomettersi senza protestare di fronte ai dogmi educativi: lo testimoniano le politiche educative dalla scuola greca sino ai giorni nostri, con l’insegnamento sempre subordinato al potere del momento. La scuola deve innanzitutto educare alla libertà le giovani generazioni, gettare i semi per una riflessione libera e non omologata al pensiero dominante.
Speranza per Caserta si pone dalla parte degli insegnamenti di don Lorenzo Milani e della scuola di Barbiana per superare le enormi divisioni ancora esistenti tra i banchi di scuola, dove l’uguaglianza è solo formale, mentre non si fa niente per le famiglie con maggior disagio sociale.
Allo stesso tempo vogliamo rompere le mistificazioni, le complicità e le false notizie delle missioni di guerra, travestite da missioni di pace, che condannano i cittadini alla disinformazione, che orientano l’opinione pubblica a giustificare la guerra e a considerarla come inevitabile e buona”.