I consiglieri di minoranza di Fontegreca hanno presentato due richieste di informazioni e di chiarimenti .Con un primo atto di controllo si chiede di fare il punto sui fenomeni schiumosi verificatosi in maniera più intensa ai primi di ottobre. Con un’altra iniziativa di controllo si sollecita l’amministrazione ad aderire al registro dei tumori già operativo presso l’Asl di Caserta.
Ecco il comunicato dei consiglieri Fedele Cuculo, Ilaria Barraco,Salvatore Altieri e Stefano Cambio.”Ad iniziativa del capogruppo consiliare Fedele Cuculo e dei colleghi di gruppo- dice la nota protocollata ieri- è stata proposta all’attenzione del prossimo consiglio comunale di Fontegreca convocato per il 29 novembre una interrogazione finalizzata ad acquisire e divulgare ogni utile informazione relativa allo stato degli accertamenti condotti dall’ Arpac e dalla locale struttura Asl con riferimento ai cospicui residui schiumosi rilevati sulla superficie del fiume Sava, in corrispondenza della Cipresseta naturale. Questo allo scopo di renderne partecipe e consapevole l’opinione pubblica locale attraverso la verifica della effettiva consistenza delle sostanze campionate, senza indulgere in comportamenti ugualmente pericolosi di grave sottovalutazione o di improprio allarmismo…Nella medesima data odierna, i consiglieri menzionati hanno depositato al protocollo dell’ente una mozione di indirizzo destinata all’approvazione consiliare: in essa si chiede all’amministrazione comunale di Fontegreca di voler aprire un tavolo istituzionale finalizzato ad istituire il Registro Locale delle Patologie Oncologiche. Muovendo sulla scia del Registro Tumori già istituito presso la Asl Caserta e diretto dal dott.D’Argenzio, mediante tale Registro Locale si intenderebbe monitorare i fenomeni di insorgenza patologica, differenziandoli per tipologia oncologica, per profilo anagrafico e condizione professionale dei pazienti, per tassi di sopravvivenza, focalizzando – a differenza del Registro Tumori provinciale – la fascia territoriale pedemontana che trascorre da Capriati a Volturno fino a Piedimonte Matese, reputata omogenea e significativa in termini di condizione orografica, idrogeologica e paesaggistica. Siffatta ricognizione, condotta nel rispetto delle esigenze di anonimato e privatezza dei soggetti pazienti, potrebbe sviluppare a regime l’acquisizione di dati utili funzionali ad identificare eventuali discostamenti o picchi di innalzamento statistico rispetto alle percentuali medie riscontrate sul piano nazionale, fornendo inoltre all’opinione pubblica locale e agli Istituti di ricerca interessati ogni congruo riferimento ricognitivo. Entrambe le iniziative si collocano chiaramente nel quadro del perseguimento di finalità preminenti di sensibilizzazione alle questioni ambientali e sanitarie più significative, attraverso il favorimento della diffusione di forme conoscitive approfondite e consapevoli, che mirino alla tutela ed al riaccreditamento diffusa delle condizioni ambientali caratteristiche della zona pedemontana matesina”.