VALLE AGRICOLA – “Le nostre piccole comunità del Matese rischiano di scomparire, in quanto famiglie tra cui molte monoreddito vivono di forestazione, l’incertezza del futuro, le spettanze arretrate pari a 10 mensilità e, da ultimo, il taglio delle lavorative previsto all’art. 143 della finanziaria regionale della Campania, approvata in data 16 aprile 2013 creano uno stato di disagio sociale”. Un documento inviato ai livelli nazionali e regionali del sindacato di categoria non senza critiche sulla travagliatissima situazione della forestazione campana e matesina nel caso sottoposto all’esame di FAI/CISL – FLAI/CGIL – UILA/UIL ma anche ai sindaci , al presidente della comunità montana.
Ecco il testo : I sottoscritti delegati e operai della categoria dei braccianti agricoli idraulico forestali dipendenti della Comunità Montana “Zona Matese” di Piedimonte Matese (CE), riunitisi in assemblea (autoconvocata) il 18 aprile 2013, presso la sede dell’Ente è emerso quanto segue: Constatato che dopo decenni di lotte sindacali, di scontri e di tavoli di confronto istituzionale che hanno condotto alla stabilizzazione della categoria disposta con delibere di Giunta Regionale della Campania n. 6935 del 23.11.2001 e n. 224 del 29.07.2002 e con delibera del Consiglio Regionale della Campania n. 238/3, tutte le conquiste conseguite stanno per essere totalmente vanificate dalle disposizioni dettate dall’art. 143 della legge finanziaria 2013 approvata dalla Regione Campania in data 16 aprile 2013; Considerato che: – i delegati sindacali già nel mese di marzo 2013 avevano rappresentato ai sindacati di livello provinciale la portata negativa e pregiudizievole dell’emendamento al disegno della menzionata legge finanziaria con riferimento all’art. 30 della legge regionale n. 11 /1996 – emendamento che, pur non trasformando giuridicamente nella forma il rapporto, la muta nella sostanza, riducendolo a una forma di precariato e di tempo parziale che incide in modo estremamente negativo sull’economia delle famiglie dei lavoratori; – già dal 2010 la Regione Campania aveva iniziato una radicale politica di riduzione delle risorse da destinare alla forestazione e alla tutela del territorio montano, per arrivare agli anni 2012 e 2013 nei quali è stato del tutto azzerato il capitolo di spesa relativo alla forestazione, per cui, se non ci fosse stato l’intervento dello Stato e il ricorso ai fondi europei, si sarebbero avute conseguenze ben più devastanti sui diritti della categoria; – i lavoratori BAIF dipendenti della precitata Comunità Montana non percepiscono le proprie competenze retributive da dieci mesi, pur continuando ad assicurare quotidianamente la propria prestazione lavorativa; – nessuna iniziativa è stata presa in proposito dai sindacati di livello regionale; Ritenuto che: – l’atteggiamento assunto dai precitati sindacati appare quantomeno irresponsabile e comunque affetto da cecità, dal momento che avrebbero dovuto assumere adeguate iniziative già fin dal 2010; – si sta ponendo in essere la peggior politica che segna il momento di maggior distacco della stessa dalle esigenze e dalla realtà della popolazione e delle famiglie; AVANZANO FORMALE ISTANZA – ai sindacati di livello nazionale affinché assumano tutte le iniziative che si rendono necessarie per l’adeguata tutela della categoria dei braccianti agricoli forestali nonché delle correlate esigenze del territorio, aprendo direttamente un tavolo di confronto con la Regione Campania. Segreterie Nazionali”.