Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. E se gli indizi sono più di tre non c’è neppure bisogno di scomodare Agatha Christie per nutrire forti dubbi sull’assegnazione, con determina dirigenziale n. 85 del 17 novembre 2016, alla ditta Futura dei lavori di manutenzione dell’impianto di pubblica illuminazione di Orta di Atella. Un “affidamento diretto” ora al vaglio degli inquirenti in seguito a un esposto che solleva inquietanti ombre sull’iter tecnico-amministrativo. E che già a breve potrebbe avere clamorosi sviluppi giudiziari. Il caso è stato sottoposto all’attenzione della locale stazione dei carabinieri. E conoscendo la solerzia e il lavoro certosino del comandante Lorito non sarà cestinata con leggerezza. Ricostruiamo i fatti denunciati. Non sarà facile perché i protagonisti sono legati tra loro da un intricato intreccio familiare con il consigliere di maggioranza Francesco Ragozzino. Partiamo dall’inizio. Nel novembre scorso il dirigente comunale Adele Ferrante adotta la determina con cui vengono affidati alla Futura dei lavori d’urgenza all’impianto di illuminazione perché alcuni pali “sono stati divelti” a causa del maltempo e per la sostituzione di alcune lampadine in diverse zone della città. Da quanto si evince dell’esposto (suffragato da un lungo elenco di allegati) l’istruttore della procedura amministrativa risulta essere il tecnico comunale Antonio Sorvillo, zio del consigliere Ragozzino. E l’amministratore della ditta Futura è Salvatore Riccio, cugino dello stesso Ragozzino. Viene inoltre evidenziato che il direttore tecnico è Francesco Acri, un altro cugino del consigliere Ragozzino. E così il cerchio familiare si chiude, con due curiose (per non dire altro) coincidenze: l’esponente della maggioranza è stato delegato dal sindaco Giuseppe Mozzillo proprio al settore della pubblica Illuminazione; e la Futura, si segnala nell’esposto, ha sede in via Cellini n°8 ad Orta di Atella, guarda caso allo stesso indirizzo dove attualmente abita il consigliere Ragozzino (immobile di proprietà dei nonni oggetto nei giorni scorsi di un blitz dei carabinieri per presunti abusi edilizi).

Gli indizi che alimentano più di un sospetto sono già sei. E per Agatha Christie le prove già salgono a due. Nella denuncia sotto la lente delle autorità competenti di indizi ce ne sono molti altri. Come viene fatto notare, carte alla mano, non c’era alcuna “urgenza ed indifferibilità” nell’affidamento dei lavori “incriminati”. Peraltro dalla scadenza contrattuale con la precedente ditta affidataria, la Ambra Med, avvenuta ben due mesi prima che si affidassero i lavori alla Futura, c’era tutto il tempo necessario per procedere ad una regolare gara pubblica. Le anomalie, coincidenze o prove che dir si voglia portate a galla dalla denuncia riguardano anche un aspetto tutt’altro che secondario. La ditta Futura non farebbe parte di nessun albo delle aziende di fiducia del Comune di Orta di Atella e, peggio ancora, si sarebbe classificata tra le ultime come offerta a maggiore ribasso tra quelle partecipanti alla gara di manutenzione del 10 marzo 2016. Ora gli indizi fioccano. Nonostante ciò il 7 dicembre scorso è stato affidato sempre alla Futura l’incarico diretto di “esecuzione delle opere di istallazione degli addobbi natalizi”. Ma anche in questo caso balza agli occhi un fatto strano. Nella premessa della determina viene “rilevato che a seguito di inviti spediti in data 24.11.2016 a cinque ditte di vivaisti”, mentre l’incarico viene affidato ad una società di servizi elettrici. È come invitare a cena una bella donna e poi preferirla al parcheggiatore del ristorante. Fatto ancora più strano è che quando il Comune procede ad affidare incarichi di natura differente rispetto a quelli elettrici si attiene alla perfezione alla normativa in materia di appalti (indagine di mercato con invito a cinque ditte con lo stesso oggetto sociale). Adesso arriviamo all’apoteosi delle stranezze. Mentre gli importi per le altre ditte che beneficiano dell’affidamento diretto sono di media di duemila euro, nel caso della Futura ammontano a più di 20mila euro. Torniamo, per concludere, all’intreccio di parentele. Come viene esplicitato con chiarezza nell’esposto, tutta la vicenda potrebbe apparire, per citare lo scrittore Pete Dexter, un affare di famiglia. Un sospetto immortalato in una foto (che pubblichiamo) scattata al recente matrimonio del consigliere comunale Francesco Ragozzino. Ci si sposa una sola volta, almeno si spera, e quindi sorrisi, abbracci e brindisi. Tutti vissero, anzi vivono, felici e contenti.

Mario De Michele

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