SAN NICOLA LA STRADA – Il 10 maggio 2012 il Parlamento di Strasburgo ha approvato la Dichiarazione scritta che istituisce il 6 marzo di ogni anno come Giornata europea in memoria dei Giusti. Il concetto di Giusto, nato dall’elaborazione del memoriale di Yad Vashem per ricordare i non ebrei che sono andati in soccorso degli ebrei, diventa così patrimonio di tutta l’umanità.

Il termine “Giusto” non è più circoscritto alla Shoah ma diventa un punto di riferimento per ricordare quanti in tutti i genocidi e totalitarismi si sono prodigati per difendere la dignità umana. Anche se non ancora riconosciuto da Israele come “Giusto fra i Giusti”, il sannicolese Domenico Amato durante la Seconda Guerra Mondiale ha contribuito a salvare decine e decine di vite umane dallo sterminio dei nazifascisti nei campi di concentramento, pagando con la vita per quello in cui credeva. Lo scorso 10 settembre 2009, con la presenza del Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale della Guardia di Finanza Generale di Corpo d’Armata Vito Bardi e del Comandante Provinciale di Caserta della Guardia di Finanza Colonnello Francesco Saverio Manozzi, alla memoria dell’Appuntato della Guardia di Finanza Domenico Amato, Medaglia d’Oro al Merito Civile, è stato intitolato il campo sportivo sito in via Enrico Fermi. L’Appuntato Domenico Amato, nato a San Nicola la Strada il 15 settembre 1905, prestava servizio presso la brigata di Casamoro Porto Ceresio vicino al confine svizzero. Il militare è stato insignito dell’onorificenza, con Decreto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano del 18 giugno 2008, per aver aiutato, per motivi esclusivamente umanitari, profughi ebrei e perseguitati politici ad espatriare in Svizzera, per sfuggire alla cattura da parte dei nazifascisti, nonché per aver inoltrato la corrispondenza ed i valori che le organizzazioni ebraiche indirizzavano ai rifugiati in territorio elvetico. L’attività si è svolta, nella zona di confine di Porto Ceresio, durante la seconda guerra mondiale, nel periodo successivo all’armistizio tra lo stato italiano ed i governi anglo-americani, cioè dopo l’8 settembre 1943 e fino al febbraio-marzo del 1944. L’app. Amato fu arrestato dalla polizia di frontiera tedesca, il 17 febbraio del 1944, colto in flagranza mentre agevolava la fuga di alcuni profughi ebrei verso il territorio svizzero. Fu dapprima tradotto in carceri italiane, poi deportato nel campo di lavoro di Gusen (prossimo a quello di concentramento di Mauthausen), dove morì il 27 febbraio 1945 a 39 anni d’età. All’appuntato Amato, come è stato fatto per un altro eroico italiano, Giovanni Palatucci, andrebbe attribuito dallo Yad Vashem il titolo di “Giusto fra le Nazioni”.

 

Nunzio De Pinto

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