“Rimettiamo nelle mani del sindaco le deleghe a noi conferite, in quanto riteniamo che non esistano più le condizioni per poter esercitare le funzioni a noi demandate, anche e soprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti”. A due settimane dal voto alle comunali del 10 giugno Alfonso Buonanno e Attilio Guida prendono le distanze dal sindaco Andrea Moretti e si dimettono da assessori. Lo fanno con un documento firmato congiuntamente nel quale non lesinano critiche soprattutto all’indirizzo del primo cittadino uscente. La decisione, più che condivisibile, è protocollata nella tarda mattina di oggi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata il vero e proprio blitz compiuto da Moretti, dal vicesindaco Andrea Aquilante e dall’assessore Michele Oliva per il varo del Puc. “Questa nostra decisione – scrivono gli ormai ex assessori – ha un significato politico e non personale, non condividiamo e non ci riconosciamo più nell’azione politico-amministrativa proposta dal sindaco, nello specifico abbiamo sempre interpretato la politica come un gioco di squadra, all’interno della quale ognuno ha il suo compito ed i risultati sono la conseguenza di una buona organizzazione e di idee vincenti. Purtroppo è stato proprio questo gioco di squadra che è venuto a mancare”. Critiche, quelle lanciate da Buonanno e Guida, assolutamente fondate. È sotto gli occhi di tutti infatti che Moretti, il vicesindaco Aquilante e l’assessore Oliva (tutti e tre in lizza alle comunali, Aquilante è candidato sindaco) stanno cercando di “sfruttare” al massimo le rispettive cariche istituzionali per cercare di allargare il proprio consenso elettorale e quello della lista “Uniti si può fare”. Nel mirino di Buonanno e Guida finisce in particolare il sindaco uscente Moretti. “In un mondo dove la “coerenza” è merce assai rara, non “sentendo “più la serenità e l’affiatamento dovuto, abbiamo deciso di rassegnare le nostre dimissioni dalla carica di assessore comunale. Si coglie l’occasione per ringraziare tutto il personale comunale con il quale abbiamo lavorato in piena sinergia , tutti i giovani, gli uomini e le donne che credono in questo paese. Rimaniamo a disposizione in qualità di consiglieri comunali, non di questo Sindaco, – si legge nella parte finale del documento – ma della nostra Gricignano, ed auguriamo un buon lavoro per il futuro e per il bene del nostro paese in virtù della prossima tornata elettorale”.

Ai due ormai ex assessori non è andato giù l’atteggiamento poco corretto, per usare un eufemismo, di Moretti, il quale, da quanto si apprende, non si sarebbe neanche scomodato a informare Buonanno e Guida della convocazione della giunta con all’odg un argomento di primaria importanza come l’approvazione del Piano urbanistico comunale. Un’approvazione avvolta da una fitta coltre di sospetti e polemiche. E di cose “strane”. Si è appreso il 19 maggio dell’approvazione del Puc tramite il portale web di proprietà di Aquilante. Il provvedimento, varato senza la partecipazione alla seduta dell’esecutivo di Buonanno e Guida, fu varato il giorno prima. I due assessori inviarono proprio il 18 maggio al sindaco Moretti e al segretario comunale una comunicazione, tramite Pec (posta elettronica certificata, con tanto di ricevuta di consegna), per avvisare il primo cittadino e il dirigente comunale di essere impossibilitati a partecipare alla seduta di giunta per motivi personali. Chiesero inoltre il rinvio della seduta e di essere informati in anticipo e per iscritto delle convocazioni dell’esecutivo e degli argomenti all’odg. Parole al vento. Senza alcuna forma di rispetto personale e correttezza istituzionale Moretti, il vice Aquilante e l’assessore Oliva diedero via libera al Puc. In realtà lo strumento urbanistico è stato approvato lo scorso 23 maggio e affisso all’albo pretorio il 25 maggio. Come sia possibile, vi starete chiedendo, che l’organo ufficiale della lista “Uniti si può fare” abbia dato la notizia, mai smentita, del varo del Puc il 18 maggio, mentre la delibera è stata approvata ben 5 giorni dopo. Preveggenza, casualità o qualcosa non torna? Di eventuali forzature ne risponderanno Moretti, Aquilante e Oliva. Per ora diamo atto ad Alfonso Buonanno e Attilio Guida di aver acceso i riflettori sulla gravità di procedere a colpi di coda su un argomento di primaria importanza amministrativa come il Puc. Non si tratta di una scelta di comodo, come qualcuno in malafede potrebbe pensare, visto che il mandato è davvero agli sgoccioli. Le dimissioni di Buonanno e Guida non sono per nulla inutili. Tutt’altro. Si spera che contribuiscano a fare quanto prima chiarezza su una vicenda con tante ombre e poche luci.

Mario De Michele

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