Congresso entro il 6 novembre. Questa l’indicazione fornita dalla commissione regionale per il congresso che oggi si è tornata a riunire sul “caso” Caserta. Ieri l’organismo aveva di fatto deciso di non decidere passando la palla alla commissione nazionale. Ma proprio da Roma è arrivata una tirata d’orecchie: “Prima valutate la vicenda ed esprimete un parere, poi inviate l’incartamento al livello nazionale”. E’ in sintesi il rimbrotto partito dalla capitale all’indirizzo dei membri della commissione regionale, che come abbiamo scritto ieri sarebbe peraltro illegittima, leggi articolo).
E nella seduta che si è appena conclusa a Napoli è stato tracciato una sorta di calendario dei lavori per celebrare il congresso provinciale del Pd casertano entro il prossimo 6 novembre. Ora si attende il via libera da Roma. E soprattutto la nuova data del voto. Il “nazionale” dovrà innanzitutto accogliere la richiesta di rinvio (il voto era previsto per domenica 27 ottobre) inviata da Caserta dalla commissione provinciale per il congresso. Poi fisserà la nuova data. Due i giorni possibili: 3 o 6 novembre. Ma al momento quella del 6 sembra la data più probabile, seppure infrasettimanale. Non ci sarebbero i tempi burocratici e organizzativi, o la volontà politica, a seconda dei punti di vista, per celebrare il congresso già il 3 novembre.
Ma andare al voto durante la settimana, per giunta quando la sera c’è la partita di Champions del Napoli, appare quanto meno discutibile, se non assurdo. Per garantire la maggiore partecipazione possibile degli iscritti bisogna anche metterli nelle condizioni di votare. Già possiamo immaginare cosa potrebbe accadere se la gran parte dei tesserati andasse a votare dopo il lavoro, dalle 18.00 in poi. Sarebbe il caos. Una bagarre. In verità, niente di nuovo. Quando si parla del Pd casertano ci sono sempre casini. Politici ovviamente.
Mario De Michele