SAN NICOLA LA STRADA – Lo scorso 10 luglio, il sindaco Pasquale Delli Paoli ha sottoscritto, presso lo studio del Presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sito al quinto piano di via Bonaparte, la convenzione per i lavori a cui vengono condannati gli imputati a seguito di sentenza del giudice del Tribunale. La convenzione avrà durata annuale, a decorrere dal 10 luglio 2012, e sarà rinnovata tacitamente fino ad un massimo di cinque anni.

Per la sottoscrizione della convenzione, recepita dall’Amministrazione comunale con la delibera di Giunta municipale nr. 54 del 19 luglio scorso, alla predetta riunione ha dovuto comunicare il numero dei condannati al lavoro di pubblica utilità a cui l’ente municipale consente la prestazione “de quo” ed i servizi cui saranno destinati. Nonché i nominativi ed i dati anagrafici delle persone incaricate di coordinare le prestazioni dell’attività lavorativa dei condannati. La prestazione dei lavori obbligatori di pubblica utilità trovano la loro valenza giuridica “… a norma dell’art. 54 del D. L.vo nr. 274 del 28 agosto 2000…”, in cui il Giudice di Pace può applicare, su richiesta dell’imputato, la pena del lavoro di pubblica utilità, consistente nella prestazione di attività, non retribuita, in favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato. L’attività non retribuita in favore della collettività è svolta sulla base di apposite convenzioni che gli enti stipulano con il Ministero della Giustizia, o, su delega di quest’ultimo, con il Presidente del Tribunale nel cui Circondario sono presenti le Amministrazioni presso le quali può essere svolto il lavoro di pubblica utilità. Durante lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità, il Comune di San Nicola La Strada si impegna ad assicurare il rispetto delle norme e la predisposizione delle misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e morale dei condannati, curando, altresì, che l’attività prestata sia conforme a quanto previsto dalla convenzione. In nessun caso, però, l’attività potrà svolgersi in modo da impedire l’esercizio dei fondamentali diritti umani o da ledere la dignità delle persone. È obbligatoria ed è a carico del comune l’assicurazione dei condannati contro gli infortuni e le malattie professionali, nonché riguardo alla responsabilità civile verso i terzi.

 

Nunzio De Pinto

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