Con un colpo a sorpresa Marco Di Lello soffia al casertano Gennaro Oliviero un posto blindato al Parlamento. Da giorni infatti si dava per scontata la candidatura del consigliere regionale nella circoscrizione Campania 2. L’ok sarebbe stato garantito dai vertici nazionali del Psi.

Non a caso si è molto vociferato sull’appoggio di Oliviero a Pina Picierno alle parlamentarie del Pd in provincia di Caserta, proprio in virtù di un accordo romano (tra Nencini e Franceschini, sponsor di Picierno) che avrebbe consentito al consigliere regionale socialista di accaparrarsi un posto al sole alle politiche. A Sessa Aurunca, roccaforte elettorale di Oliviero, la Picierno ha fatto, lo scorso 29 dicembre, il pieno di voti.

Ma nella giornata di oggi sono via via salite le quotazioni di Di Lello, coordinatore della segreteria nazionale del partito, e la sua candidatura al sesto posto in Campania 1 sembra ormai certa. In questo caso l’unico modo per “salvare” Oliviero sarebbe quello di candidarlo in un’altra Regione dove al Psi spetta un posto sicuro. Un’ipotesi alquanto improbabile.

Ha destato, invece, molto scalpore, per non dire indignazione, il dodicesimo posto al Senato concesso a Luciana Pedoto, segretaria di Fioroni. Nell’eventualità di una sconfitta al Senato non avrebbe chance di elezione, ma in caso di vittoria si troverebbe seduta comodamente in Parlamento.

I candidati campani del Pd (quelli che hanno partecipato alle primarie) non hanno gradito questa scelta e avrebbero preferito che alla Pedoto fosse attribuita una posizione borderline, in modo da non togliere spazio a chi è sceso in campo alla parlamentarie e ha sudato per conquistarsi i voti.

Giusto, no? Ma evidentemente per i vertici nazionali del Pd la segretarioa di Fioroni è una “risorsa umana” da salvaguardare.

Mario De Michele

 

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