SAN NICOLA LA STRADA – “Pare che facendo lottizzazioni i beneficiari devono prima realizzare le infrastrutture dovute e poi costruire per la concessione ottenuta”. È quanto ha scritto don Oreste Farina, parroco della Chiesa “Santa Maria della Pietà” alla Rotonda, volendo inchiodare alle loro responsabilità i costruttori edili che, negli ultimi anni stanno facendo affari d’oro a San Nicola La Strada, a scapito dei residenti che, oramai, vivono sempre più in “casermoni di cemento armato”, dove si ritirano la sera al rientro dal lavoro.

“Nella lottizzazione Michitto” – si tratta della zona compresa nel tratto fra via Milano e via Perugia – “si sta costruendo, ma nessuno vigila su questa omissione? La città ne soffre con un grande disagio: e la legalità la si frigge spudoratamente” – è il j’accuse del prelato che dal 1990 è parroco alla Rotonda – “Nessuno si accorge o sa di questo obbligo che hanno i lottizzatori? O tutti coloro che debbono vigilare si dimenticano o non sanno di questi abusi? Si possono perpetrare continuamente tali abusi?” – si chiede l’anziano prete nato a Santa Maria a Vico il 2 maggio 1937 e che venne ordinato sacerdote il 28 ottobre 1961 – “Nessuno vede, nessuno sa, nessuno si accorge, nessuno provvede? Tutto ciò non fa onore a chi si fregia della osservanze della legge: oppure c’è omertà, non sia mai interessi a non sorvegliare la cosa pubblica mentre cittadini normali se non osservano anche una piccola inadempienza subiscono persecuzioni di ogni tipo e sono perseguiti immediatamente? E’ vero che la legge non è uguale per tutti e vi sono cittadini di serie A e B? Quando cominceremo a San Nicola la Strada ad avere un poco di rispetto per i cittadini onesti ed esemplari che mai approfittano e sono esemplari nel loro vivere quotidiano?”. Non è la prima volta, e non sarà certamente l’ultima, che il prelato richiama alle loro responsabilità gli amministratori della cosa pubblica. È sempre stato un fustigatore del malaffare politico e non si risparmia neppure ora che da oltre un anno c’è una nuova amministrazione comunale. L’impegno civile di don Oreste nasce dalla volontà di rendere San Nicola la Strada una città partecipata, dove i cittadini possano vivere da protagonisti e non da sudditi, suggerendo idee e formulando proposte finalizzate al miglioramento delle condizioni di vita. La vivibilità nasce e si tramuta in partecipazione solo attraverso la condivisione delle problematiche che si presentano di volta in volta sul nostro territorio e condizionano la vita comune. In circa trenta anni il volto della Città è enormemente cambiato, a partire dalla componente demografica che si è quasi triplicata, per approdare poi al conseguente enorme sviluppo urbanistico che ha prosciugato quasi ogni angolo di verde del territorio. Ad una iniziale compagine omogenea di poche migliaia di persone, si è arrivati ai circa 22mila abitanti residenti. È evidente che una tale crescita disarmonica ha creato dei problemi a tutti i livelli e ciò va a discapito del buon vivere. Problematiche come la raccolta differenziata, come la salute pubblica, come l’inquinamento della natura, come la mancata costruzione di un nuovo edificio di culto, al quale il parroco tiene molto e che si trascina oramai, incompiuto, da quasi un ventennio, sono da don Oreste sviscerate ad un mondo attento ai problemi della vita ed educato essenzialmente al rispetto per la natura, per gli altri e soprattutto per se stessi.

 

Nunzio De Pinto

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