L’amministrazione comunale di Maddaloni stupisce ancora una volta per le iniziative inedite che riesce a mettere in campo. Inedita è, infatti, l’organizzazione di una marcia in difesa del territorio e della salute, alla quale si invitano a partecipare i cittadini e le associazioni. Con un atto unilaterale l’amministrazione – che precisa di non avere l’intenzione di marciare “contro nessuno” (ci mancherebbe: contro chi potrebbe marciare se non contro se stessa o contro i livelli regionali e centrali con i quali si vanta di intrattenere ottimi rapporti istituzionali?) – promuove un’iniziativa che avrebbe dovuto essere, quantomeno, concordata e condivisa con le associazioni e i comitati locali, che, invece, si troveranno ad aderire come semplici invitati.

Formalità a parte, non si capisce davvero il senso di una marcia per la salute, a fronte dell’assenza di una presa di posizione ferma sulle emergenze ambientali cittadine, prime fra tutte Foro Boario e Cava Monti. Piuttosto che organizzare una marcia fino al Foro Boario, l’amministrazione farebbe bene a presidiare la Regione per denunciare l’atteggiamento di assoluta indifferenza da parte dell’Assessore regionale all’ambiente.

È offensivo, infatti, per l’intelligenza di chi conosce la vicenda di Cava Monti, l’ingiustificato risalto dato dalla stampa locale, opportunamente amplificata dal sindaco, a un ‘fatto’ in sé insignificante. Ci riferiamo alla notizia secondo cui l’Assessore Romano avrebbe interrogato la Sogesid spa, società incaricata dell’intervento di rimozione, trasporto e smaltimento rifiuti in località Zucca – Foro Boario, in merito ai ritardi nello svolgimento dei lavori. Ebbene, a questo punto, non è sufficiente che l’assessore regionale interroghi o solleciti, né è accettabile che un giro di sollecitazioni – il sindaco che sollecita l’assessore, che sollecita la ditta – venga propagandato come una produzione di ‘fatti’ da parte della filiera istituzionale. Le sollecitazioni sono e restano chiacchiere, se a esse non seguono immediatamente azioni verificabili da parte dei cittadini.

Men che mai, è sufficiente che l’amministrazione si metta in marcia, opportunamente sponsorizzata dai big che hanno portato la vicenda della “Terra di fuochi” alla ribalta mediatica. Oggi, però, non serve più cercare le luci della ribalta. Oggi, davvero si rischia che la sola funzione di queste manifestazioni diventi quella di canalizzare l’indignazione e la protesta, fino a farle evaporare. I cittadini maddalonesi non hanno bisogno dell’empatia dell’amministrazione comunale, né di quella di un primo cittadino sempre e comunque dalla parte del cittadino, salvo poi accusarlo – quando conviene – di comportamenti impropri. Questo è il momento di azioni risolutorie, di provvedimenti definitivi, di risposte certe, che non possono essere più occultate da una propaganda mistificatoria.

Insomma, sarebbe il caso che l’amministrazione cambiasse davvero marcia, a fronte di inefficienze evidenti anche in altri ambiti, come nella gestione del ciclo ordinario dei rifiuti. Sotto questo aspetto, Sel Maddaloni intende rimarcare che a nulla vale l’accusa di inciviltà ai cittadini che non rispetterebbero il calendario della raccolta differenziata: compito di un’amministrazione è anche quello di renderli civili, con sanzioni esemplari e incentivi.

Circolo Sel “Nelson Mandela” Maddaloni

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