MARCIANISE – La confusa fase amministrativa al Comune di Marcianise, che vede la compagine appena eletta a governare la città incapace di compattarsi sulla indicazione di una linea comune, lascia evidentemente spazio alla più diverse interpretazioni di quello che può attenderci nei prossimi mesi.

La voce più ricorrente vede il partito dell’UDC marcianisano spingere per una adesione alla costituenda Forza Italia 2.0 e, di conseguenza, smaniosa di andare a supporto del neo eletto sindaco pure a discapito di quella parte di maggioranza che in maggior misura sembra soffrire delle decisioni di quest’ultimo. Interviene sul punto il capogruppo UDC Pasquale Salzillo che afferma: «Le nostre idee in proposito sono chiarissime e sembrerebbero sconosciute solo a chi ha interesse a forzare la mano a quella parte della coalizione più restia a subire le decisioni di De Angelis. Per il nostro modo di essere e per formazione politica, tuttavia, siamo più vicini proprio a quanti contestano al primo cittadino l’arroganza con la quale ha dimostrato di intendere il rapporto con i partiti». È chiaro il riferimento a quelli che lo hanno candidato e gli hanno consentito il ballottaggio. A tale proposito ricordiamo che proprio l’UDC interruppe l’esperienza di maggioranza per passare all’opposizione dell’allora sindaco Antonio Tartaglione, accusandolo di aver voluto sostituire il confronto con la coalizione ed i partiti con la trattativa con i singoli consiglieri comunali. «Qualcuno dovrebbe dire al sindaco che la città non è cosa sua e che questa brutta esperienza è stata già vissuta, ed è fallita, troppo recentemente. Ne siamo testimoni proprio io, Carmen Foglia e Franco Zinzi». Ogni ipotesi di supporto, quindi, sembra irrealizzabile? «Nessuno, e lo sottolineo, potrà chiedere a noi tre di dialogare con una formazione come quella di “Marcianise più”, ad esempio, la quale è nata nella scorsa consiliatura per raccogliere quelli che si abbandonarono ad un tale tipo di condotta, tradendo il mandato elettorale, e che oggi sembrano ripercorrere le stesse strade. Nessun ragionamento politico o di opportunità politica contingente reggerebbe al confronto di quanto siamo stati costretti a vivere appena un anno fa e che ci ha spinti a scegliere l’opposizione, allora, ed una soluzione innovativa alle scorse elezioni».

 

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